Da lunedì ripartirà progressivamente l’attività del reparto di Psichiatria che a novembre era stato convertito in area grigia per osservazione breve intensiva dei pazienti Covid. A renderlo noto è l’Asl Bari, dopo le proteste per i disagi e i disservizi patiti da utenti e personale sanitario, come emerso a causa dei problemi scaricati sul 118. Si tratta di 12 posti letto che il Dipartimento di Salute Mentale della stessa Azienda Sanitaria Locale, diretto dal dottor Domenico Semisa, sta riattivando in favore di tutti quei pazienti che necessitano di una assistenza psichiatrica prolungata.

Mentre a livello nazionale, stando agli ultimi dati diffusi dalla Società italiana di Psichiatria, si registra una riduzione significativa delle attività e dei servizi di salute mentale e un calo dei posti letto psichiatrici del 12% in tutti gli ospedali, la direzione generale della ASL Bari, si legge nel comunicato, è intervenuta per rimettere a disposizione di un ampio bacino di utenza il servizio psichiatrico di diagnosi e cura nell’Ospedale della Murgia per i ricoveri programmati richiesti dal centro di Salute mentale.

I disturbi dell’umore, le psicosi, i disturbi d’ansia e i tentativi di suicidio sono i problemi più frequenti di consulenza psichiatrica e diversi studi in ambito scientifico segnalano un preoccupante aumento dell’aggressività, della violenza e dei ricoveri in TSO. L’intera equipe del DSM della ASL per tutta la durata della emergenza sanitaria ha lavorato intensamente sul territorio mantenendo stretti contatti con i pazienti e le loro famiglie evitando un possibile rischio di abbandono o rallentamento delle cure.

“In questa seconda fase pandemica che ha determinato un accentuarsi delle problematiche legate alla salute mentale è fondamentale poter offrire ai pazienti di nuovo un punto di riferimento ospedaliero capace di rispondere in maniera tempestiva al bisogno di assistenza”, spiega il direttore del DSM della Asl, Domenico Semisa. “L’emergenza sanitaria non può fermare le cure indispensabili per questi pazienti più fragili di altri – continua Semisa – la riapertura del reparto è un segnale di ripresa e di speranza anche per il futuro”.

La direzione medica dell’Ospedale Perinei ha provveduto intanto a liberare gli immobili e ad assegnare una parte del personale infermieristico e OSS che nel frattempo erano stati dirottati nell’attività ospedaliere Covid. Nella ex astanteria sono state ritirate anche le attrezzature in modo tale da liberare completamente gli spazi del reparto che tornerà nei prossimi giorni ad accogliere i primi pazienti.