Associazione mafiosa pluriaggravata, tentati omicidi, armi, rapine, furti, lesioni personali, sequestro di persona e violazioni della sorveglianza speciale. Sono queste le accuse a carico di 100 persone, presumibilmente affiliate ai clan Diomede-Mercante e Capriati di Bari. Nei confronti dei 100, il gip del Tribunale di Bari Francesco Agnino ha emesso il decreto di giudizio immediato.

L’indagine dei carabinieri del Ros, denominata ‘Pandora’, racchiude tutti i mali della mafia barese degli ultimi 15 anni. Tra gli imputati, oltre ai boss Giuseppe Mercante e Nicola Diomede, il pluripregiudicato di Bitonto Domenico Conte in qualità di referente dei Capriati, c’è anche l’imprenditore Roberto De Blasio, ex vicepresidente dell’associazione Fai-Antiracket di Molfetta e titolare di un’agenzia di vigilanza privata.

Grazie a 50 collaboratori di giustizia, in dodici anni di indagini gli inquirenti hanno potuto ricostruire le ramificazioni dei due clan nell’intera regione (Bitonto, San Severo, Altamura, Gravina, Valenzano, Triggiano e il Nord Barese). In più hanno accertato collegamenti con le altre organizzazioni criminali pugliesi, oltre a rapporti commerciali con ‘Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra.

Il processo dovrebbe avere inizio il 5 marzo 2019 dinanzi al giudici della prima sezione penale del Tribunale di Bari e sarà celebrato nell’ex sezione distaccata di Modugno