“Mi sento tradito”. Il Consigliere di Stato, Francesco Bellomo, risponde così alle accuse, rivolte contro di lui, da un gruppo di allieve della scuola di magistratura di cui è titolare. Il magistrato, secondo l’accusa, costringeva le ragazze ha indossare tacchi a spillo, minigonna e trucco pesante, nonché pretendeva che fossero nubili. Per questo è indagato per estorsione dalla Procura di Bari.

Il Consigliere ha voluto sottolineare come, secondo lui, le corsiste che l’hanno incolpato hanno aderito al suo insegnamento solo per interesse personale. Bellomo, seguito dall’avvocato Beniamino Migliucci e dal professor Vittorio Manes, ha ribadito che le “narrazioni surreali” le ha apprese solo dai media. In più volte ha aggiunto che con alcune ha intrattenuto delle relazioni sentimentali dove il suo comportamento non è stato ritenuto sgradito. Mentre, per quanto riguarda le titolari di borsa di studio, secondo il racconto del magistrato, avevano espresso una piena e convinta adesione al metodo di insegnamento della scuola di magistratura.