Nell’ambito dell’inchiesta relativa all’aumento di capitale da 150 milioni di euro effettuato nel 2011 dalla Cassa di Risparmio di Ferrara, militari della Guardia di Finanza stanno dando luogo a delle accurate perquisizioni in cinque banche italiane. Tra queste anche la Banca Popolare di Bari.

Su disposizione dell’autorità giudiziaria, le Fiamme Gialle hanno perquisito lo stesso istituto di credito Carife, una società controllata,la Banca Popolare di Bari, la Banca Popolare di Cividale, la Banca Popolare Valsabbina e la Cassa di Risparmio di Cesena. Tutti istituti di credito che che hanno partecipato all’operazione.

Le indagini, tuttora in corso, sono state avviate nel febbraio 2015 dal Procuratore della Repubblica di Ferrara. Le ipotesi di reato sono quelle di falso in prospetto, aggiotaggio e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di pubblica vigilanza. Sono già state notificate 21 informazioni di garanzia: dopo gli avvisi di garanzia a carico di 17 ex dirigenti e amministratori di Carife, ulteriori quattro informazioni di garanzia sono state notificate ai quattro dirigenti delle banche perquisite.

Gli istituti di credito risultano intervenuti nell’operazione di aumento di capitale di Carife nella misura complessiva di oltre 22 milioni euro, col risultato che la reciproca sottoscrizione ha annullato, per il medesimo importo, l’incremento di capitale. Una sottoscrizione reciproca di azioni espressamente vietata dall’ex art. 2632 del Codice Civile.