La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Puglia ha disposto il sequestro conservativo, per un valore complessivo fino alla concorrenza di oltre 4.365.000 euro, di beni immobili e rapporti finanziari di Giuseppe Donato Colapinto, già amministratore della società di riscossione tributi locali Cerin di Bitonto.

In particolare sono stati oggetto di sequestro i beni personali di Colapinto, che consistono in: otto immobili siti in Bari, Bitonto e Giovinazzo; sei rapporti finanziari, nonché ogni eventuale ragione di credito con il Comune di Bitonto. Il sequestro è stato effettuato nei giorni scorsi, dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, specializzati nelle indagini a tutela della spesa pubblica e quindi anche per l’accertamento dei danni erariali posti in essere da soggetti privati come la Cerin che assumono ruoli di carattere pubblicistico e da ufficiali Giudiziari.

La vicenda trae origine da un’indagine svolta mesi fa e che ha già portato, nel febbraio scorso, all’arresto di due responsabili della Cerin: Mario e Giuseppe Colapinto.  Oltre al sequestro di un patrimonio immobiliare nei confronti delle società interessate. Si tratta, come ormai noto, del mancato riversamento, nelle casse comunali, di somme pagate dai cittadini di Bitonto, a titolo di Ici e Tarsu, e riscosse dalla Cerin. Sulla base di questa indagine si era mossa anche la Procura Regionale della Corte dei Conti, interessata a quantificare l’eventuale danno erariale e le connesse responsabilità.

I militari del Nucleo sulla base della numerosa documentazione acquisita presso il Comune di Bitonto e presso la stessa società, hanno effettuato minuziose verifiche contabili per gli anni dal 2010 al 2013 (data di cessazione del rapporto con Cerin) tese ad accertare in quale misura l’ammontare dei tributi locali riscossi dalla concessionaria siano stati rendicontati ed effettivamente riversati nella casse comunali.

L’analisi ha consentito di acclarare che l’agente della riscossione avrebbe complessivamente trattenuto, senza riversarlo al Comune, un importo complessivo pari a euro 4.365.077,69.

All’esito delle indagini svolte, sulla base degli elementi di prova acquisiti gli inquirenti contabili, pertanto, hanno richiesto l’odierno sequestro di beni, quale garanzia patrimoniale nei confronti dell’Erario, in relazione al pericolo che l’imputato, nelle more della definizione del giudizio, potesse disfarsene. La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Puglia, condividendo l’impianto probatorio della Procura Regionale, ha così disposto il sequestro conservativo ante causam del patrimonio personale prima menzionato di Giuseppe Donato Colapinto, per un importo equivalente a quanto sottratto alle casse comunali di Bitonto.

Al responsabile, inoltre, è stata notificata una diffida al pagamento della somma citata – oltre interessi e rivalutazione monetaria – insieme ad un “invito a dedurre”, formulato dalla stessa Procura Contabile. Le indagini, comunque, proseguono, al fine di rinvenire eventuali ulteriori responsabilità ed episodi specifici di danno erariale nella complessiva attività di riscossione tributi da parte della Cerin.