Il sindaco di Bari a processo per diffamazione a mezzo stampa. I fatti risalgono al 2007, il periodo in cui hanno iniziato a scricchiolare i rapporti con la famiglia degli eredi del teatro Petruzelli. Il primo cittadino si è opposto al decreto penale di condanna che lo obbligava a un risarcimento di 170 euro. Il procedimento è il numero 12467. L’opposizione non è certo al pagamento degli spiccioli imposto dal magistrato, ma per tutto ciò che potrebbe significare nella bagarre sul Petruzzelli e per l’eventuale richiesta di risarcimento danni in sede civile. Domani (31 ottobre ndr) Vittoria Messeni Nemagna sarà ascoltata come teste, in qualità di persona offesa.

Sono due le dichiarazioni di Emiliano che hanno mandato su tutte le furie la signora Messeni Nemagna. La prima, risale al 18 marzo del 2007, all’indomani dell’esposto presentato dagli eredi contro, tra l’altro, i presunti inadempimenti del protocollo d’intesa e la nomina a Commissario di Balducci. La signora Messeni Nemagna, così come tutta la famiglia, è convinta che ci sia stato un piano per occultare le responsabilità delle pubbliche amministrazioni coinvolte nella ricostruzione del teatro. In quella circostanza il sindaco aveva dichiarato: “Quello che mi colpisce è la malvagità di queste persone, malvagità tale da arrivare a non volere la ricostruzione del Petruzzelli. Posso comprendere questa reazione ingiustificata e ingiustificabile, che arriva a toccare persone per bene, soltanto perché arrivano da persone che hanno subito un truma psicologico”.

Il primo cittadino barese era tornato all’attacco tre mesi dopo, il 12 maggio, sempre a mezzo stampa, dichiarando che gli eredi erano indegni di essere i proprietari poiché non avevano assicurato il teatro. Anche il quel caso l’uscita di Michele Emiliano era arrivata dopo un episodio particolare: la consegna dei lavori all’interno del teatro. In quella circostanza i fratelli Ciro e Francesco Garialdi, che avevano inscenato una protesta contro l’esproprio e la situzione che si era venuta a creare, erano stati bruscamente allontanati dal teatro e dalla cerimonia, avvenuta senza che il Prefetto avesse ancora fatto l’immissione del possesso come previsto dalla legge.

Siamo convinti che la bagarre sulla proprietà, la gestione e le modalità della ricostruzione del teatro è tutt’altro che archiviata.