L’Università di Bari scommette sui giovani sottolineando ancora una volta il valore aggiunto rappresentato dal dottorato di ricerca sia per il proprio percorso formativo, sia ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro. C’è tempo fino al 20 luglio per candidarsi per una delle 366 borse di dottorato messe a disposizione dall’Università degli studi di Bari Aldo Moro, nell’ambito dei 29 percorsi dottorali.

Si tratta di borse in parte legate al Pnrr, in parte ordinarie e finanziate con i fondi di ateneo. Si spazia dai temi a forte vocazione scientifico-tecnologica, dalla ricerca di base ad ambiti relativi alla transizione digitale ed ambientale, dall’innovazione nella pubblica amministrazione e temi dedicati al patrimonio culturale sino a progettualità più orientate alla ricerca applicata e con l’obiettivo di potenziare competenze di alto profilo in ambito industriale. Tale azione vede il contributo e il coinvolgimento diretto delle imprese nel percorso formativo, tramite un periodo di almeno 6 mesi che i dottorandi potranno trascorrere in azienda, creando i presupposti per una loro collocazione futura di alta specializzazione.

L’Ateneo barese rivolge da anni un’attenzione particolare alla formazione dottorale, mettendo a bando ogni anno finanziamenti straordinari per favorire e sostenere la crescita accademica e professionale dei dottorandi e i loro progetti di ricerca. Questa volta grazie ai dottorati avviati con i fondi del Pnrr – aggiunge il rettore Stefano Bronziniai giovani viene data la possibilità di fare ricerca anche in azienda puntando su professionalità specifiche richieste dal mercato“.

L’offerta dottorale dell’Università di Bari per il 39° ciclo contempla tra i 29 corsi ben 3 dottorati di interesse nazionale che contano su più di 100 borse: Earth Processes and Management of Resources and Risks for a Resilient Society and Territory, Gender Studies  e Patrimoni archeologici, storici, architettonici, paesaggistici mediterranei: sistemi integrati di conoscenza, progettazione tutela e valorizzazione.