Ultima iniziativa ieri, 21 Maggio 2023, a Roma, degli attivisti di Last Generation. Circa una decina di disubbidienti civili, non violenti, appartenenti al gruppo che nei mesi scorsi ha organizzato blocchi stradali e imbrattato alcuni monumenti a Firenze e Palazzo Madama, ha versato, sotto gli occhi increduli e infastiditi di centinaia di turisti, un liquido nero a base di carbone vegetale nelle acque limpide della Fontana di Trevi.

Con alcuni striscioni ben visibili, sui quali denunciano “non paghiamo il fossile”, i giovani ambientalisti si sono posizionati nel centro della fontana, urlando “il nostro Paese sta morendo”, tra gli insulti dei passanti e dei turisti. Ad interrompere l’azione, trascinando fuori dalla fontana i ragazzi, è intervenuta la Polizia Locale di Roma Capitale.

La campagna organizzata dal gruppo di attivisti ha lo scopo di denunciare le troppe emissioni fossili da parte del nostro Stato, che continua ad investire in carbone fossile molto più di quanto faccia in energie rinnovabili. Il liquido rilasciato all’interno della Fontana di Trevi rappresenta simbolicamente la devastazione che produce la combustione nel nostro Paese.

Sull’evento si sono pronunciati immediatamente sia il Ministro della Cultura Sangiuliano che il Sindaco di Roma Gualtieri, dicendosi entrambi stanchi di dover ripristinare lo stato dei luoghi, così preziosi, con soldi pubblici per atti vandalici incomprensibili. “Quello degli attacchi ai monumenti da parte degli eco-vandali sta diventando un rituale stanco – ha detto Gennaro Sangiulianoche, purtroppo però, ha un costo economico e forse provoca anche danni. Ci costituiremo parte civile anche in questo processo”.

Basta con queste assurde aggressioni al nostro patrimonio artistico. Oggi – ha dichiarato il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri – imbrattata Fontana di Trevi. Costoso e complesso il ripristino, che prevederà molto spreco d’acqua e sperando soprattutto che non ci siano danni permanenti. Invito gli attivisti a misurarsi su un terreno di confronto senza mettere a rischio i monumenti. Si può benissimo protestare ma non con questo metodo che colpisce beni comuni preziosissimi e costringe ad un lavoro di ripristino molto complesso”.

D’altro canto Last Generation mediante questa campagna lanciata a livello nazionale, intende manifestare contro la crisi climatica e ecologica nella quale l’Italia è sempre maggiormente e irrimediabilmente coinvolta. Sul sito dell’organizzazione è chiara l’intenzione di proseguire in questa battaglia di disubbidienza civile non violenta al fine di evitare di finanziare il nostro “suicidio collettivo”.

Ho deciso di fare disubbidienza civile perché la tragedia orribile vissuta in questi giorni in Emilia Romagna è un’avvisaglia del futuro nero che attende l’umanità, fatto di siccità alternata ad alluvioni sempre più frequenti e violente – ha detto Mattia, un attivista di 19 anni, in merito all’iniziativa di Roma -. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale stiamo per superare la soglia di 1,5°. Questo significa che i nostri figli potrebbero morire di fame o di sete. Secondo la Banca d’Italia, per di più, una casa su quattro è a rischio alluvione in Italia, con danni stimabili di 3 miliardi ogni anno. L’unica possibilità per evitare che accada è fermare le combustioni fossili. Il nostro governo, invece, continua imperterrito a regalare all’industri del fossile finanziamenti pubblici per decine di miliardi ogni anno”.

Secondo un report di Oil Change International, realizzato in collaborazione con molti enti nazionali ed internazionali, tra cui Legambiente, nel triennio 2019-2021, i membri del  G-20, tra cui l’Italia, hanno investito una media di 55 miliardi di dollari l’anno, tra finanziamenti diretti e indiretti, sulle fonti fossili, in particolare gas naturale: le energie pulite hanno invece ricevuto circa 29 miliardi di dollari l’anno, ovvero quasi la metà. In questo contesto, l’Italia risulta tra i primi 10 Stati al mondo per finanziamenti pubblici alle fonti fossili, con ben 2,9 miliardi di dollari l’anno investiti tra il 2019 e il 2021.

Quello che in primis, Last Generation chiede al Governo Italiano, è lo stop immediato ai sussidi pubblici per i combustibili fossili.

Un appello non nuovo alla opinione pubblica e sul quale qualche giorno fa si era espresso il Presidente del Senato, Ignazio Benito La Russa, dicendo: “Chi ha imbrattato il Senato, vada a fare volontario in Emilia Romagna. Certifichino il loro impegno per spalare il fango e eliminare i danni dell’alluvione”. 

Una provocazione tanto inutile quanto gratuita, visto che decine di volontari appartenenti ad Ultima Generazione, partecipavano già da giorni, e solo per spirito di solidarietà ad aiutare le popolazioni romagnole colpite dall’alluvione. “Noi di ultima Generazione – ha replicato, alla seconda carica dello Stato, Maria Letizia Ruello, attivista ed ecologista – siamo già in Emilia Romagna a spalare fango. Siamo tra le persone che stanno prestando soccorso. Comuni cittadini senza bandiere, non stiamo cercando visibilità”.

Una battaglia che non ha più tempo per essere discussa, che arriva alla notorietà per le attività penalmente rischiose di ragazzi che hanno scelto di definirsi l’Ultima generazione in grado di poter cambiare le cose, e forse non a torto.