Puglia terza in Italia, dopo la Lombardia e la Sicilia, come potenziale solare con circa 10mila megawatt. Lo dice lo studio «Verso l’autonomia energetica italiana: acqua, vento, sole, rifiuti le nostre materie prime», realizzato da The European House Ambrosetti con l’A2A a cui il prossimo numero del “Rapporto Sud” del Sole 24 Ore in edicola oggi venerdì 14 ottobre in Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna dedica il focus di apertura. Inoltre, nell’ordine, Puglia, Sicilia e Sardegna sono le regioni italiane più beneficiate dal vento. Ultime, invece, le grandi regioni delle pianure padana e veneta. «Con 13.300 megawatt complessivi Sicilia, Puglia e Sardegna rappresentano il 63% dell’opportunità di sviluppo», dice sull’eolico la ricerca sull’autonomia energetica italiana realizzata da The European House Ambrosetti con A2A, che si sofferma anche un un’altra risorsa energetica spesso non considerata oppure addirittura osteggiata: i rifiuti.

Gli italiani gettano via e respingono nella spazzatura o nelle fogne quantità enormi di materiali ad alto contenuto energetico. Un esempio sono sicuramente i fanghi prodotti dai depuratori: fatti fermentare, sono una fonte inesauribile di metano non fossile che sostituisce quello estratto dai giacimenti e importato con i gasdotti che ha raggiunto prezzi altissimi, come è noto. «Nel complesso, l’Italia ha un’opportunità di recupero energetico da rifiuti e fanghi di depurazione superiore a 8 milioni di tonnellate». E il Mezzogiorno getta nelle discariche questa risorsa con uno spreco, sembra di capire, che è sotto gli occhi di tutti.