
Tanti gli ospiti del Live In, come la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk, il sindaco di Kiev Vitali Klitschko, l’ex presidente ucraino Petro Poroshenko, l’ex premier ucraina Yulia Timoshenko e il premio Nobel per la pace Lech Walesa. I ministri Lorenzo Guerini, Stefano Patuanelli, Roberto Cingolani, i presidenti di Regione Attilio Fontana e Francesco Acquaroli, il segretario del PD Enrico Letta. E tanti altri protagonisti della scena politica, artistica ed intellettuale italiana e internazionale. “Questo evento – ha proseguito il presidente Emiliano – ci consente anche di fare presenti le nostre preoccupazioni per il futuro dell’economia pugliese e della pace” e parlando dei giornalisti nei luoghi di guerra ha aggiunto che “Sky in questo momento sta facendo anche un lavoro con i suoi inviati a rischio della vita, perché il giornalismo alle volte viene visto dai cittadini con un po’ di scetticismo. Invece il giornalismo ha delle fasi eroiche fondamentali per la tenuta della civiltà umana e della Costituzione italiana”. Intervenendo in studio con il direttore De Bellis, il presidente Emiliano ha detto che “In Puglia c’è quasi il 40% delle forze armate italiane dislocate tra aria, terra e mare, quindi siamo vicinissimi al teatro della battaglia e siamo peraltro la città di San Nicola. Assieme a tre Papi, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, avevamo intuito che il lato debole dell’Europa era la relazione con la federazione Russa. C’era stato tanto lavoro – ha ricordato Emiliano – a partire dal vertice italo-russo qui da Bari nel 2007 col Governo Prodi, e altre cose avvenute in seguito. Quindi l’azzeramento del dialogo con la Federazione russa e la trasformazione del popolo russo è stato un colpo durissimo, ma siamo abituati a resistere e a combattere per la pace, perché questa è anche la terra di don Tonino Bello che definiva la Puglia ‘arca di pace'”. “Non molliamo da questo obiettivo che è quello di recuperare la pace – ha aggiunto – con grande vicinanza al popolo ucraino. Da quando è scoppiata la guerra sono arrivati migliaia di ucraini e più di mille sono bambini, che sono la nostra principale speranza e la nostra principale preoccupazione”.