Sono arrivati ieri sera a Bari i tre studenti rifugiati in Etiopia e originari dell’Eritrea che grazie al Corridoio Universitario con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) potranno beneficiare delle borse di studio finanziate dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro (due dall’Ateneo e una dal Dipartimento di Scienze della formazione, Psicologia, Comunicazione) nell’àmbito del progetto UNICORE 3.0 – University Corridors for Refugees.

Gli studenti, durante il periodo di quarantena, potranno partecipare da remoto ad attività promosse dai loro colleghi del Comitato Mentorship di UniBa e alle iniziative promosse da tutti i partner locali (la Caritas Bari-Bitonto, l’assessorato al Welfare del Comune di Bari, la cooperativa Migrantesliberi) per poi iniziare il loro percorso universitario frequentando le lezioni dei corsi di laurea specialistica in Computer Science e in Fisics.

Il progetto nazionale è realizzato dall’UNHCR in collaborazione con Caritas italiana, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Diaconia valdese, Centro Astalli, Gandhi Charity e una vasta rete di partner locali. Finora ha visto il coinvolgimento di 28 atenei che hanno messo a disposizione negli ultimi tre anni oltre 70 borse di studio. La selezione degli studenti è basata sul merito accademico e la motivazione. I vincitori delle borse di studio sono rifugiati provenienti da Eritrea, Somalia, Sudan, Sud Sudan e Repubblica Democratica del Congo.

Il Corridoio universitario, attivato dal Centro per l’Apprendimento permanente dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, ha coinvolto a livello locale l’assessorato al Welfare del Comune di Bari, la Caritas Bari-Bitonto e la cooperativa sociale Migrantesliberi.

La Caritas di Bari-Bitonto, assieme alla comunità parrocchiale di San Luca, ha già predisposto tutta l’accoglienza residenziale e si occuperà dell’accompagnamento e dell’inserimento sociale oltre che del sostegno all’integrazione degli studenti.

L’assessorato al Welfare del Comune di Bari si occuperà di favorire il percorso di inclusione sociale attraverso incontri con i mediatori interculturali dell’Ufficio migrazioni cittadino e la conoscenza dei servizi territoriali anche attraverso un’applicazione dedicata di servizi territoriali, l’individuazione di una rete di famiglie e comunità per favorire momenti di conoscenza e dialogo interculturale, la programmazione di un calendario di incontri e di sensibilizzazione con la cittadinanza, la rete di accoglienza cittadina, le associazioni, i centri educativi e la rete delle biblioteche popolari interculturali anche nell’àmbito della rete Bari Social Book.

La cooperativa sociale Migrantesliberi favorirà il processo di integrazione con il coinvolgimento dei tre studenti alle iniziative di convivialità realizzate da anni sul territorio locale a favore di migranti; quali: il ristorante sociale, la sartoria la teranga, l’orto ubuntu, oltre che mettendo a disposizione delle carte regalo per l’acquisto di materiali di studio.

L’accoglienza degli studenti nella comunità accademica e cittadina è speranza di un futuro finalmente possibile e diverso dallo scenario di guerra, violenza e distruzione cui oggi milioni di rifugiati sono costretti a vivere nei propri Paesi. Un futuro che sia architrave di pace per l’umanità.