Al pronti, via della Fase 2, gli autobus dell’Amtab sono arrivati in ritardo, fateci passare un po’ di facile ironia. Il 4 maggio ci siamo recati in Piazza Moro e, al contrario delle aspettative, abbiamo riscontrato alcune problematiche importanti. Dall’assenza sui mezzi dei tondini segnaposto a terra a quella dei cartelli sui sedili per impedire che fossero tutti utilizzati.

A tre giorni di distanza la situazione sembra non è cambiata più di tanto. In alcuni casi il distanziamento sociale non viene rispettato sui mezzi, a terra mancano ancora i segnaposti mentre sui sedili quelli che ci sono non sembrano garantire il metro imposto dal Governo. Su alcuni autobus sembra che la catenella di separazione tra autista e passeggeri sia stata portata più vicina al sedile di guida, forse per recuperare altri posti riducendo però la distanza dal conducente. Insomma, non tutto sembra essere a regola d’arte.

L’Organizzazione Sindacale FAST Confsal, congiuntamente all’Associazione Unione per la Difesa dei Consumatori della provincia di Bari, è tornata a denunciare le mancate misure di prevenzione sul trasporto pubblico locale urbano-extra urbano dopo le proteste sollevate dai sindacati qualche giorno fa.

“Si sta determinando una situazione di grave difficoltà, sia dal punto di vista sanitario sia dal punto di vista sociale ed economico e che per quanto riguarda il trasporto pubblico locale sono necessarie delle misure di prevenzione al contagio Covid 19, adeguate e fondamentali, per la tutela della salute dei cittadini che utilizzano il servizio e dei lavoratori che svolgono le attività lavorative in questo ambito della fase 2 partita il 04 maggio annunciata dal Governo da diverso tempo, nella quale, per la ripresa di molte attività lavorative nel Paese, è prevista una maggiore frequentazione dei servizi pubblici da parte dei cittadini e dei lavoratori quindi anche in Puglia e nei comuni della Città Metropolitana di Bari – spiega il Segretario Regionale Vincenzo Cataneo -. L’attuale situazione pandemica ha avuto un forte impatto anche sul sistema del trasporto pubblico, sia nazionale che locale, con una contrazione dell’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici legata alle limitazioni alla mobilità imposte dalle misure di contenimento della pandemia da SARS-COV-2 pur essendo questo settore incluso fra quelli essenziali e quindi mai sospeso”.

“Di fatto, il sistema di trasporto pubblico ha continuato a rappresentare un elemento fondamentale a supporto della mobilità per i lavoratori dei settori rimasti attivi durante la fase acuta dell’epidemia, sviluppando anche misure specifiche per sostenere la mobilità dei lavoratori rimasti attivi a livello locale e nazionale – continua -. Durante tutto il periodo di lockdown, tuttavia, la fortissima riduzione nell’utilizzo del sistema da parte della popolazione in generale non ha richiesto la realizzazione di particolari misure organizzative che saranno invece assolutamente necessarie in previsione del progressivo allentamento delle misure contenitive, proprio in previsione della ripresa della mobilità”.

“Abbiamo chiesto alle Istituzioni e le aziende di trasporti affidatarie del Trasporto Pubblico Locale servizio un incontro urgente per poter discutere, sulle misure di prevenzione del contagio Covid 19 già assunti e/o da assumere, in ambito dei servizi del trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano nella provincia di Bari, per garantire un idoneo livello di tutela della salute pubblica e della sicurezza sul lavoro a cittadini e lavoratori”, conclude Cataneo.

“Nella attuale situazione di persistente circolazione di SARS-COV-2, l’intero sistema di trasporto pubblico, anche secondo la classificazione INAIL 2020, deve essere considerato un contesto a rischio di aggregazione medio-alto, con possibilità di rischio alto nelle ore di punta, soprattutto nelle aree metropolitane ad alta urbanizzazione – sottolinea il Segretario Provinciale di Bari Giuseppe Cautilli SLM FAST Confsal -. Ciò può dipendere dall’alto numero di persone concentrate in spazi limitati con scarsa ventilazione; dalla attuale mancanza di controllo degli accessi per identificare soggetti potenzialmente infetti; e dalla elevata possibilità di venire in contatto con superfici potenzialmente contaminate in quanto comunemente toccate (distributori automatici di biglietti, corrimano, maniglie, etc.). Ne deriva, che è necessario mettere in pratica una efficace riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico, nell’ottica della ripresa del pendolarismo, anche garantendo la tutela della salute del personale addetto nelle stazioni e sui mezzi di trasporto, per sostenere la ripresa delle attività e quindi della mobilità delle persone attraverso la gestione efficiente delle criticità legate ai rischi di affollamento e di esposizione a possibili fonti di contagio, tali misure di prevenzione non sono state adottate da alcune società di trasporti come ad esempio Amtab Spa che non ha predisposto misure adeguate come ad esempio la segnaletica su tutti i bus dei posti da occupare sui mezzi, comunicazioni sulle regole di comportamento sulle modalità di accesso e a bordo mezzi, la mancata gestione della capacità di carico infatti il numero dei viaggiatori spesso non consente la necessaria distanza interpersonale di 1 metro prevista dai D.C.P.M. alla cittadinanza che fruisce del servizio”.