Questa mattina il vicepremier Matteo Salvini si è recato in visita istituzionale al Canile Sanitario della zona Industriale di Bari. La struttura pubblica, gestita dall’Onlus Nati per Amarti, dotata anche di ambulatorio e sala operatoria, si è presentata in perfetto ordine e pulizia, decisamente tirata a lucido. Nulla da eccepire su questo, dovere di ospitalità potremmo dire. Di certo è che però la presenza del ministro al canile ha riacceso antichi dissapori in quella che potremmo definire la guerra dei cani.

Rovescio della medaglia di sì tanto splendore, infatti, è il malcontento dei altre associazioni, in aperto contrasto con il Comune, con il continuo scambio di carte bollate per la fornitura dell’acqua,  ad esempio, di cui tanto si è discusso nei mesi scorsi, non da ultimo anche per la mancanza di corrente elettrica, ripristinata a quanto pare sono in vista dell’arrivo di Salvini. Naturalmente anche su questo, e su diverse altre questioni, le posizioni delle varie parti coinvolte sono diametralmente opposte, come si evince dalle dichiarazioni che ci ha rilasciato Vincenzo Campanaro, responsabile, della Ripartizione Tutela Ambiente, Igiene e Sanità.

Insomma, la guerra dei cani sembra ben lontana dall’essere risolta. In ogni caso, il vicepremier ha annunciato l’arrivo di fondi per 220mila euro destinati alla Puglia contro il randagismo e per premiare le strutture di accoglienza virtuose: “La Puglia purtroppo è al primo posto in questo fenomeno. Siamo qui per premiare una buona pratica”, l’adozione di 600 cani negli ultimi anni”.

Per parte sua, Anna Dalfino, presidente dell’Associazione Cani Abbandonati – ACA presente stamattina, è ben soddisfatta dell’iniziativa attuata dal Governo, da Salvini, e da altri autorevoli esponenti di forze politiche nazionali, di monitorare lo stato dei canili e rifugi per cani randagi per verificare le condizioni di cura degli animali custoditi: “Da oltre 30 anni – ha detto – Aca si è fatta paladina in terra di Bari dei temi della tutela e della cura degli animali, specie dei cani randagi, facendosi portatrice dei valori di tutela dell’ambiente e di una cultura tesa al pieno riconoscimento dei diritti degli animali quali esseri viventi senzienti, non diversi dall’essere umano”.

“L’odierna visita del Ministro presso il rifugio di via dei Fiordalisi in Bari – ha aggiunto – gestito da ACA per 7 anni, e le sue prese di posizione sul maltrattamento e sulle attenzioni da rivolgere per una più stringente verifica della corretta gestione delle strutture di custodia, non possono che trovare l’apprezzamento dei volontari ACA, che in tali iniziative del governo riscontrano il riconoscimento di tanti anni di impegno solidaristico, auspicando che si traducano in provvedimenti chiari e immediati a tutela dei nostri amici a 4 zampe”.