MAVERICK PERSONA, traducibile letteralmente in “personalità non etichettabile”, è il nome del nuovo progetto pubblicato dalla NOS Records e ideato da due musicisti brindisini: Amerigo Verardi che è uno dei nomi più importanti dell’underground italiano degli ultimi trent’anni e che non ha certo bisogno di presentazioni, e Matteo D’Astore (in arte Deje), giovanissimo talento emergente della nuova musica elettronica e sperimentale. Il risultato di questa neonata collaborazione è il sorprendente What tomorrow?, un album non facilmente etichettabile, come d’altronde lo pseudonimo del duo suggerisce. Un’opera brillante e a tratti spiazzante nella sua obliqua bellezza, che con stile ed estrema disinvoltura si muove attraverso svariati generi (elettronica, psichedelia, jazz, pop, rock, ambient, experimental, hip-hop, world), e mescolandoli apre a nuove alternative di senso per il termine crossover.

I Maverick Persona propongono un fantastico viaggio di 40 minuti di alto profilo e senza nessun cedimento, in perfetto equilibrio fra raffinatezze elettroniche e “sporcizia” analogica, tendendo ponti sorprendenti fra sponde apparentemente lontane, proponendo intriganti “ganci” pop all’interno di folli astrazioni sonore di impronta sperimentale al confine con la musica concreta, come la ambient secondo Brian Eno e certo krautrock più dilatato ed onirico. Contrasti che si giocano contemporaneamente anche sul piano letterario, con testi (in inglese) che confermano l’impressione generale di un lavoro che per vocazione e caratura si colora di internazionalità. Testi che a momenti esprimono immediatezza e ruvidità sulla base di una realistica, spietata visione sociale (“Blood & sound revolution”, “Out of money”, “Filet o’fish” e la grottesca vignetta caricaturale di “Capitalism is murder”), e che in altre circostanze offrono invece prospettive futuristiche di pura immaginazione e poesia surreale, come nel minimale singolo da brividi “Change the course of fate”, nel pop apocalittico della title track o ancora come nella follia quasi cinematografica di “Dark Hotel”, dove testo e musica si fondono in una specie di saga noir in quattro parti (gli ambienti dell’hotel) in cui viene fatto intuire un inquietante complotto fra passato remoto e presente, giocato all’interno di un vecchio albergo apparentemente abbandonato, sebbene ancora frequentato da diverse fantasmatiche presenze: qui l’allucinante gioco sonoro che evoca luci ed ombre, insieme ad una voce sinistramente deformata, contribuiscono a regalarci una composizione che è un raro gioiello di misteriosa ed oscura bellezza. Non mancano inoltre momenti di estrema dolcezza, come nella ballata acustico-elettronica dal curioso titolo “I’m in the kitchen, she’s in the car” e la soffice introduzione “This beautiful world” che apre l’album e sembra calare da una lontana galassia.

In definitiva, un album originale e coraggioso, denso di fantasie musicali e testuali, che offre multiformi piaceri d’ascolto, emozioni e spunti di riflessione, lasciando evidentemente presagire un domani luminoso per questo nuovo progetto che la NOS Records ha il piacere di proporvi e pubblicare. Maverick Persona è già una certezza, anche se paradossalmente si presenta con un pesante interrogativo, una domanda inquietante ed affascinante rivolta al tempo che tutti noi stiamo vivendo:“WHAT TOMORROW?”