È rottura tra le organizzazioni sindacali e l’Amtab. L’azienda si è riunita oggi con i rappresentanti di Cisas, Cildi e Confail per il prosieguo della discussione sulla bozza del Testo Unico degli accordi aziendali. Non è andata bene. I sindacati non hanno accettato alcune proposte dell’azienda e hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per venerdì 26 febbraio, con l’invito a tutti i dipendenti ad andare a protestare sotto la sede del Comune.

Ma andiamo con ordine. La prima discussione ha interessato il premio evitato sinistri che da questo mese i lavoratori potrebbero non percepire più. Viene confermato il riconoscimento dei buoni pasto, tranne che per il personale non turnista, al quale potrebbero essere riconosciuti cinque buoni pasto da 2 euro e venti centesimi anziché due buoni pasto da 5 euro e 29 centesimi. Su questo tema i sindacati hanno chiesto che venisse elevato l’importo del buono pasto per i non turnisti da 2 euro e venti a 3 euro.

I lavoratori sono tutti uguali – commenta Michele Lepore, segretario provinciale Cisas – e tutti hanno diritto a ricevere i buoni pasto. Per questo noi rappresentanti sindacali abbiamo deciso di autotassarci. La nostra proposta è la riduzione del 30 per cento delle indennità sui permessi sindacali, per un totale di 15mila e 700 euro che l’azienda potrebbe usare per distribuirli a tutti i lavoratori ai quali non vogliono dare i buoni pasto

Ma la questione che ha portato a un’accesa discussione e alla successiva decisione di sciopero per 24 ore è un’altra. Le organizzazioni sindacali dichiarano inverosimile la proposta aziendale di eliminare dal Testo Unico il premio di risultato (pari a 90mila euro), già concordato con i sindacati. “Dal 31 dicembre scorso ci scordiamo anche questi soldi – sottolinea Lepore – ma la cosa più disarmante è che nella proposta aziendale venivano esclusi tutti i neo assunti (i parametri 140), ossia quelli che sono al di sotto degli otto anni di servizio, dal premio di produttività. Si tratta di cifre pensionabili e non possiamo accettare tutto questo. Da qui la decisione dello sciopero di ventiquattr’ore per il giorno 26. Garantiremo solo le fasce protette, dalle 5.30 alle 8.30 e della 12.30 alle 15.30“.