Doveva essere il giorno del giudizio per Francesca Mangiatordi, il medico dell’Ospedale della Murgia contro il quale la Asl di Bari aveva aperto un procedimento disciplinare. In realtà, si è trattato dell’ennesimo rinvio.

In sede di audizione la Mangiatordi, accusata cinque mesi dopo in merito ai soccorsi prestati la notte tra il 4 e il 5 marzo scorsi dopo la bomba alla sala giochi Green Table di Altamura, ha chiesto, argomentando la sua posizione, di archiviare il procedimento a suo carico. La commissione, a differenza di quanto ci si aspettasse, non era presieduta da Antonio Delvino. Secondo quanto ci è stato riferito, una scelta dettata dalla volontà di evitare eventuali pregiudizi nell’emissione del “verdetto”, essendo stato Delvino più volte chiamato in causa in queste settimane di protesta.

Tra i punti sui cui la commissione ha chiesto chiarimenti, anche la lettera aperta pubblicata a firma della dottoressa Mangiatordi sul Quotidiano Italiano. È stato spiegato che in realtà si è trattato di un post pubblicato sulla sua pagine personale dalla Mangiatordi che, essendo pubblico, abbiamo ripreso e pubblicato sulle pagine del nostro giornale. A quanto sembra la posizione del medico sotto inchiesta è comunque destinata ad archiviazione.

Non sappiamo, invece, se gli uffici regionali competenti abbiano istituito la commissione che dovrà giudicare il comportamento di Francesco Papappicco, medico del 118 della postazione di Gravina, incatenatosi come la collega per un procedimento disciplinare in cui gli vengono contestati episodi legati ai soccorsi avvenuti sempre in occasione della tragedia di Altamura. I tempi si allungano, considerata l’iniziale volontà del direttore generale della Asl di Bari, Vito Montanaro, di chiudere questa assurda storiaccia entro il 31 agosto.