Le cose stanno diversamente da come le racconta il presidente della STP, Roberto Gargiuolo. Il numero uno della Società del Trasporto Provinciale, replicando al nostro primo articolo dell’inchiesta sulla dubbia gestione, aveva detto: “Colgo l’occasione per chiarire come, dopo diverse conversazioni e dopo aver dimostrato quanto costruito in questi anni, il sindaco di Trani ha ritenuto concedermi fiducia, e per questo lo ringrazio. Infatti, continuerò il mio lavoro come ho sempre fatto, cioè con la massima trasparenza. Da ora in poi un solo verbo: collaborare”. A sbugiardare Gargiulo è Amedeo Bottaro, il primo cittadino di Trani.

“Nessuna fiducia rinnovata – spiega Bottaro – insieme agli altri soci abbiamo ritenuto opportuno aspettare l’approvazione del bilancio. Dopo l’ultima incombenza si cambia rotta”. Il sindaco non lo dice, ma la voglia di mandare tutti a casa gli è venuta subito dopo il suo insediamento. La situazione sta prendendo una piega persino più preoccupante rispetto alle denunce presentate finora in Procura. Perché aspettare l’approvazione del bilancio? Nessuna conferma, ma la teoria più immediata è quella di far firmare la pluriennale gestione proprio con il documento che inchioda tutti alle proprie responsabilità, qualunque esse siano. “Questo periodo – spiega il primo cittadino di Trani, che ha usato lo stesso metro con l’Amet – sarà utile per avere una serie di chiarimenti in merito alle tante anomalie segnalateci in questi mesi. Informazioni tra l’altro richieste più volte in forma scritta”.

La tensione è palpabile, anche in azienda. Resta da stringere il cerchio sui lavoratori interinali, impiegati anche per ricoprire posizioni amministrative e di portieraro, senza apparentemente un necessario fabbisogno imposto dalla pianta organica. E poi la consulenze. Sulle questione l’azienda non ha risposto e le informazioni che compaiono sul sito internet restano lacunose, tanto che ci obbligano a un ulteriore approfondimento, per esempio nel settore legale e ingegneristico. Quanto spende l’azienda? A chi si rivolge? Perché le informazioni su queste spese non sono inserite nel sito internet aziendale? Non possiamo immaginare che una Società come la STP non abbia mai affidato o non affidi consulenze, anche con cifre importanti, a un avvocato o a un ingegnere. In conclusione, di questa tappa della nostra inchiesta, condividiamo una speranza, quella che l’affidamento dell’incarico al nuovo responsabile del servizio di prevenzione e protezione passi per una selezione pubblica e non venga affidata al solito professionista o studio di Trani.