La Società di Trasporto Provinciale barese è un pentola a pressione pronta ad esplodere. Dopo l’uscita del nostro articolo sull’uso imporprio dei lavoratori interinali, ammesso dallo stesso presidente Roberto Gargiuolo in una nota, in redazione è arrivato altro mareriale. Lettere anonime, dichiarazioni e documenti di ogni tipo accendono i riflettori sull’azienda. A dirla tutta, i chiarimenti di Gargiuolo sugli interinali hanno chiarito poco. La difesa del presidente e lo scarica barile sui rinvii voluti da alcuni consiglieri di amministrazione, ci ha spinto a raccogliere informazioni. Arriverà certamente una smentita, ma da fonti attendibilissime in via Spalato, a Bari, risulta che ormai la fusione tra STP e AMTAB (municipalizzata del trasporto barese) non è procastinabile.

Quei rinvii, sarebbero dettati proprio da questa esigenza, in modo da evitare eventuali esuberi di personale, assunto tutto alle stesse latitudini. Per la serie: si è aspettato finora, si può aspettare ancora un po’. Benissimo. Intanto l’azienda, che evidentemente non può fare a meno di spandere per assicurarsi il lavoro a chiamata degli autisti degli autobus extra urbani – pescati dalla Lavorint soprattutto nel nord barese e principalmente a Trani – potrebbe a cuor leggero rinunciare all’utilizzo degli interinali da impiegare in portineria o in certi uffici.

Siamo certi che il presidente Gargiuolo saprà sottolineare la sua buona gestione, riducendo al minimo già dal prossimo mese l’utilizzo di questa categoria di lavoratori. Non di soli interinali vive la STP. I fronti aperti sono tanti e tutti meritevoli di particolari attenzioni. Si tratta pur sempre di un’azienda pubblica, che non dovrebbe giustificare ogni mezzo per raggiungere il fine.

Voltiamo pagina e parliamo di un aspetto controverso in molte aziende finanziate da Pantalone: i consulenti. Il regolamento per il conferimento di incarichi di collaborazione della STP, approvato dal Consiglio di Amministrazione nella riunione del 16 dicembre 2008 e modificato il 21 dicembre del 2012, parla chiaro. A pagina due è scritto che “devono essere sempre osservati i principi generali di trasparenza, economicità ed efficienza dell’azione amministrativa ed imparzialità”. Saltando a piè pari tutti i particolari del regolamento (che pubblichiamo integralmente), a pagina quattro leggiamo: “La valutazione delle candidature pervenute entro il termine stabilito dall’avviso di ricerca… “. 

Avviso di ricerca, che possiamo tradurre con avviso pubblico, gara, concorso. Insomma, qualcosa che rispetti il principio della trasparenza. Stando a quanto ci viene segnalato dalla stessa fonte all’interno della sede della ex Provincia di Bari, l’affidamento degli incarichi ai consulenti non rispetterebbe, in buona parte, il criterio della trasparenza. Sul sito internet aziendale, nello spazio riservato alle selezioni, non troviamo traccia della selezione pubblica per tutti i consulenti dei quali la STP si è avvalsa nel 2014, 2015 e finora nel 2016. Nel 2014 pare che solo una delle undici consulenze sia passata dalla selezione; nel 2015 tre su nove, mentre nel 2016 zero su cinque già assegnate, con una in fase di nomina: quella relativa al nuovo responsabile del servizio di prevenzione e protezione.

Siamo certi che la STP provvederà a stretto giro a pubblicare l’avviso per la selezione dell’importante figura profesisonale, colmando la lacuna accumulata negli anni. Conosciamo decine di giovani, tutti molto brillanti, con le carte in regola per partecipare alla selezione.