Sui conti del Fc Bari 1908 è allarme rosso. Nemmeno il tempo di archiviare l’eliminazione dai playoff e tutte le polemiche relative alla penalizzazione, che in strada Torrebbella scatta un nuovo allarme che mette a rischio la tenuta stessa della società.

A mettere tutti in guardia in società sarebbe stato lo stesso presidente Giancaspro che ha rinviato al 15 giugno l’assemblea dei soci inizialmente fissata per l’11 giugno annunciando che il capitale sociale è sceso sotto il minimo consentito dalla legge, secondo quanto prescritto all’articolo 2447 del Codice Civile. Uno slittamento che non sarebbe casuale: il patron biancorosso sta prendendo tempo per cercare nuovi fondi.

In assemblea, infatti, il socio di maggioranza non ha tante possibilità: deve abbattere il capitale sociale e ricostituirlo fino a raggiungere il minimo indicato dalla legge. Significa che entro metà giugno servono non meno di 5 milioni di euro. Soldi freschi, necessari per ripianare le perdite e rispettare le prossime scadenze. Il 26 giugno il club biancorosso deve pagare gli stipendi e i contributi per poi procedere regolarmente all’iscrizione al prossimo campionato.

Se non verranno trovati i fondi necessari scatterebbe la messa in liquidazione, una procedura purtroppo già conosciuta all’ambiente barese. Verrebbe nominato un commissario dal Tribunale che procederebbe all’estinzione di tutti i debiti della società. Insomma, l’incubo del nuovo fallimento diventerebbe realtà.

I conti pericolanti del Bari si intrecciano poi con il ricorso dell’ex presidente Gianluca Paparesta che detiene ancora lo 0,63% delle azioni societarie: considerando un bilancio in negativo di 1,7 milioni al 30 giugno 2017 con una perdita di oltre 5 milioni, veniva richiesto lo scioglimento della società. Il giudice ha deciso di rinviare il tutto al 18 giugno attendendo quindi l’esito dell’assemblea dei soci che quindi si rivelerà, in un modo o nell’altro, decisiva.