foto di repertorio

Identificato il sesto caso di Atrofia muscolare spinale (SMA) in un neonato di pochi giorni. Il programma di screening applicato su tutti i nati in Puglia continua a far emergere precocemente l’anomalia genetica associata all’insorgere della SMA. Il precedente caso, il quinto, era stato identificato poco meno di due settimane fa, a fronte di oltre 48 mila neonati sottoposti al test a partire dal 6 dicembre 2021, data di avvio del progetto istituito con la legge regionale che ha individuato la Genetica Medica dell’Ospedale di Venere di Bari quale Centro di riferimento dello Screening molecolare della SMA per l’intera regione. Adesso, dopo l’identificazione dell’anomalia a soli sei giorni dalla nascita e la successiva caratterizzazione avvenuta in poche ore, da cui è emersa una forma di tipo 3 ad esordio più progressivo, nei prossimi mesi sarà possibile mettere a punto la terapia più adeguata al caso e affidare il neonato alle cure dell’Ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dichiara: “Lo screening genetico sta funzionando molto bene, per merito degli operatori e di una organizzazione efficiente, oltre che di una buona legge regionale. Alla base c’è la capacità dell’intero sistema e di tutti i suoi protagonisti, dai singoli Punti nascita al Laboratorio di Genetica medica, di fare squadra. È questo il valore aggiunto di un’attività di eccellenza, in un settore delicato come le malattie rare, da cui traggono grande beneficio neonati e genitori“.

Nel Laboratorio di Genetica Medica, completamente rinnovato e tecnologicamente all’avanguardia diretto dal dott. Mattia Gentile, ogni giorno vengono sottoposti a test tutti i nati nei 25 Punti nascita della Puglia, attraverso un processo interamente automatizzato. Basta una piccola goccia di sangue, prelevata nei primi giorni di vita dei neonati e inviata al laboratorio di Genetica medica, per estrarre il Dna necessario per l’analisi finalizzata a stabilire la presenza o l’assenza del gene SMN1, in quest’ultimo caso identificando l’anomalia legata all’insorgenza della patologia. Le apparecchiature del laboratorio genetico possono processare in contemporanea sino a 96 campioni di sangue, per poi procedere all’estrazione del DNA e quindi passare, attraverso una reazione finale, all’analisi SMA.