Team di ricerca del prof. Bertolino

Fino a non molti anni fa venivano invocate le più disparate e, talvolta, astruse, teorie circa le cause della schizofrenia e dei disturbi psichiatrici maggiori. Oggi sappiamo che il rischio di ammalarsi di schizofrenia è spiegato per circa l’80% da variazioni genetiche. Fino ad ora, però, solo una piccola proporzione di queste variazioni genetiche era conosciuta. Grazie allo sforzo collettivo di diversi gruppi di ricerca internazionali, fra i quali anche un team dell’Università “A. Moro” di Bari, è stato raccolto il DNA di circa trecentomila persone, di cui circa settantacinquemila pazienti. I risultati dello studio dimostrano la presenza di almeno 287 regioni del DNA che sono associate ad un incremento del rischio di schizofrenia, tra le quali almeno 120 geni inequivocabilmente identificati. Gli esiti della ricerca, frutto dell’impegno di diversi scienziati tra cui il Gruppo di Neuroscienze Psichiatriche dell’Università di Bari Aldo Moro, con i professori Alessandro Bertolino, Giuseppe Blasi, Antonio Rampino e la dottoressa Silvia Torretta, è stato di recente pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Nature.

Questi geni sono coinvolti in processi fisiologici importanti quali il funzionamento delle cellule nervose, nonché la riorganizzazione della loro comunicazione, sia in termini strutturali che funzionali. Ulteriori analisi dettagliate hanno anche rivelato che molti di questi geni sono coinvolti nello sviluppo del cervello, un processo fisiologico fondamentale per la schizofrenia e altri disturbi psichiatrici. Lo studio avanza in maniera fondamentale la nostra comprensione dei fattori di rischio e della patofisiologia di questo serio disturbo psichiatrico, oltre a fornire una risorsa incredibile per produrre ulteriori studi meccanicistici che possano aiutarci a comprendere come meglio trattare farmacologicamente le persone che ne soffrono. Il Gruppo di Neuroscienze Psichiatriche dell’Università di Bari Aldo Moro fa ricerca sulla Schizofrenia e sulle altre Psicosi da più di venti anni, ha reclutato migliaia di soggetti nei suoi studi, ha ottenuto finanziamenti importanti, ha pubblicato diversi articoli su riviste scientifiche molto prestigiose ed è riconosciuto a livello internazionale per essere tra i più avanzati sulla ricerca in psichiatria. Tanto ancora c’è da fare nella ricerca e nel trattamento delle Psicosi, ma il futuro sembra essere più luminoso.

https://www.nature.com/articles/s41586-022-04434-5