“Oggi ho ricevuto i dati relativi alle assenze e alle presenze degli impiegati delle aziende municipalizzate e della Polizia Municipale nei giorni a cavallo tra il 31 dicembre e il 1 gennaio. Voglio ringraziare tutte quelle persone che coscienti della propria responsabilità hanno preso servizio e adempiuto ai propri doveri come è giusto che sia. Purtroppo non posso dire la stessa cosa dell’Amtab, azienda in cui si sono assentate ben 109 persone. Abbiamo deciso di ricapitalizzare l’azienda, investendo nel suo futuro, e non deve essere questo il modo per ripagare la città. I cittadini si sentono traditi. Questa è una situazione che non possiamo tollerare e se continuerà deciderò se sarà il caso di venderla”. Con queste parole, ricordate da Mimmo Di Paola in una nota diffusa oggi, esattamente due anni fa il sindaco di Bari Antonio Decaro lanciava i suoi strali contro gli autisti dell’Amtab nel famoso video del cotechino.

A distanza di due anni, forse senza nemmeno ricordare le invettive del sindaco, gli autisti della municipalizzata del trasporto pubblico locale hanno “risposto” con un video girato la notte del 31 proprio in un autobus. Il brindisi della mezzanotte subito prima di riprendere il proprio turno di lavoro a servizio dei tanti cittadini radunati in piazza per l’evento organizzato dal Comune. Questo video ci sembra il gusto accompagnamento alla nota di Di Paola, che da imprenditore, memore di quelle parole di Antonio Decaro, traccia il bilancio di quando fatto dal sindaco a partire da quel momento.

Io – scrive Di Paola – come cittadino non mi sento tradito da chi si è assentato, ma dal nostro Sindaco, che continua oramai da tre anni a minacciare (ma non gli crede più nessuno) azioni drastiche senza assumersi le sue responsabilità per:

– aver deciso di ricapitalizzare l’AMTAB con 10 milioni di euro dei cittadini baresi,sulla base di un piano industriale inattuabile;
– aver raccontato ai baresi, all’inizio del suo mandato, che l’AMTAB era un gioiellino e che il suo unico problema era la “liquidità”;
– che i problemi dell’azienda derivavano da una bassa contribuzione chilometrica da parte della Regione;
– non aver ammesso davanti ai cittadini ed al Consiglio Comunale che l’AMTAB, nonostante il famoso “piano di rilancio” prevedesse utili di bilancio, continua a perdere milioni di euro
– aver riconosciuto una consistente “STRENNA NATALIZIA” di centinaia di migliaia di euro appena CINQUE GIORNI FA all’AMTAB, nonostante i pessimi servizi forniti.

È facile credere in un futuro improbabile con il denaro degli altri.

La minaccia stessa di venderla è una ulteriore presa in giro: così come è stata ridotta, l’AMTAB non se la compra nessuno; prima deve essere resa un’azienda profittevole e che fornisce buoni servizi come avviene in tante altre città.

E allora non faccia finta Decaro di mettersi dalla parte dei cittadini indignati, ma svolga il suo compito e passi dalle ridicole minacce ad azioni concrete per la rifondazione dell’azienda.