Tanto piovve che alla fine la maggioranza tuonò: Lacarra e Pisicchio dimenticano di essere consiglieri comunali, facciano una scelta. Parola più, parola meno. Il fulmine che annunciava la bufera a Palazzo di Città contro gli accumula cariche, uno in rappresentanza del PD, l’altro semplicemente di sé stesso sotto le spoglie del Centro democratico, è del 16 luglio. Il sindaco Antonio Decato, in un video appassionato e accorato, disse incazzato nero: “Questa città vuole essere amata, non vuole essere presa in giro”, senza però fare direttamente i nomi dei due consiglieri assenti.

Lacarra e Pisicchio hanno prima mandato sotto la maggioranza in Consiglio comunale, non facendo passare un emendamento che avrebbe fatto risparmiare qualche quattrino alle casse pubbliche, per di più eliminando gli inutili consulenti della Commissione Pari Opportunità; ora fanno filone alla fondamentale riunione della commissione Bilancio. Qualcuno li avrebbe anche richiamati all’ordine, ma il telefono avrebbe squillato a vuoto. Il centro destra ringrazia e manda di nuovo al tappeto la maggioranza.

In ballo non ci sono solo le poltrone evidentemente tanto care ai due – spesso usate come oggetto di scambio – ma il bilancio di Previsione 2015. Un atto strategico per la città. Il primo documento finanziario dell’era Decaro arriva in Consiglio con un parere negativo. Imbarazzante, da oggi le comiche se non fosse una cosa serissima. Saranno presenti Lacarra e Pisicchio? Si dimetteranno? Il sindaco gliela farà una lavata di testa? Chi vivrà, vedrà. Il tempo delle scelte non è più procastinabile. Bari merità di più, qualcuno direbbe: merita tu.