I dati Excelsior, divulgati dalla Fondazione per la Sussidiarietà, dimostrano come la Puglia sia una Regione economicamente attrattiva e pertanto bisognosa di forza-lavoro. Forza-lavoro che tuttavia manca. In particolare: 13.160 operai o figure non qualificate; 9.130 impiegati e funzionari; 4.820 dirigenti o persone altamente qualificate. Ingegneri elettronici e informatici sono, invece, introvabili. Su questi dati si sofferma Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. “La ripresa spinge la creazione di lavoro anche in Puglia, grazie alla storica vocazione produttiva, commerciale e turistica. Il lavoro però si sta trasformando: oggi è sempre più un percorso e sempre meno un posto. Tutte le professioni stanno cambiando a ritmi mai visti prima e molte figure specialistiche non si trovano. Lo sviluppo va perciò sostenuto con politiche attive che favoriscano la mobilità e la formazione continua”.

Le parole di Vittadini sembrano riferirsi ai 18.220 vacanti nei servizi e agli 8.900 nell’industria. Infatti, proprio le piccole imprese, con meno di 50 addetti, sono alla ricerca di amministrativi, commerciali, progettisti e venditori. Domani, durante la tavola rotonda “Il lavoro visto dal Sud” nell’aula magna dell’università degli studi di Bari Aldo Moro, sarà possibile saperne di più sull’occupazione in Puglia. Il 54,3% degli individui fra i 14 e i 65 anni al lavoro è un buon risultato per una regione del Mezzogiorno, ma non basta per raggiungere il 58,4% della media nazionale.