La notizia della produzione di cuscinetti difettosi per un marchio cinese di auto elettriche ha fatto il giro del mondo. La Skf di Bari è finita al centro di un polverone ma, convinta dei risultati di un approfondimento atto a individuare le responsabilità dell’accaduto, ha licenziato due operai. Uno di questi oggi ha avuto un malore ed è stato accompagnato nell’infermeria aziendale e poi in ospedale da un’ambulanza del 118. Sull’accaduto pubblichiamo la dura presa di posizione delle Uilm, sindacato di appartenenza di uno dei dipendenti che ha perso il posto di lavoro.

LA NOTA DELLA UILM – La Segreteria Uilm provinciale di Bari, insieme alle RSU della SKF Industrie S.p.a. esprime la più totale solidarietà nei confronti dei lavoratori colpiti dal licenziamento. La Uilm di Bari, a tutela e difesa del loro posto di lavoro, che è e deve essere un diritto primario e reale di tutti e non solo qualcosa di scritto nella Costituzione Italiana stigmatizza fortemente tale provvedimento.

È inaccettabile che all’interno dello stabilimento vi sia, al netto di eccellenti risultati industriali certificati anche e sopratutto dal raggiungimento del premio di risultato per i lavoratori stessi, la messa in campo del massimo grado di provvedimento disciplinare quale il licenziamento rappresenta.

Le lusinghiere risultanze economiche dell’azienda, nonostante la pandemia in atto, dimostrano l’elevata professionalità e capacità dei lavoratori nell’ottemperare al proprio dovere e soprattutto nell’esprimere un potenziale produttivo di grande rilevanza nell’economia del gruppo aziendale.

Al netto quindi di un’azienda fortemente competitiva in termini economici e produttivi e visti i DPCM (covid-19) in materia di tutela dei licenziamenti, la UILM di Bari e la RSU della SKF respingono tale incomprensibile decisione e attivano con immediatezza il collegio legale correlato all’organizzazione UILM Bari.

Con effetto immediato, viste le determinazioni ministeriali in atto, la RSU e la segreteria UILM sottoporranno anche alle istituzioni locali tali determinazioni aziendali. La UILM di Bari, inoltre, proclama da subito lo stato di agitazione all’interno del sito produttivo avvalendosi di tutte le azioni necessarie affinché tale provvedimento venga annullato.