foto di repertorio

“Un servizio giornalistico demagogico e populisto”. Il sindacato Usb, per bocca della  coordinatrice regionale​ Rosalba Guglielmi, va all’attacco dell’inchiesta mandata in onda da Telenorba sulla situazione delle Ferrovie Appulo-Lucane proprio alla vigilia dell’ennesimo sciopero dei dipendenti.

“Il noto giornalista, in maniera demagogica e populista – attacca la rappresentante sindacale – ha citato le FAL come esempio di buona amministrazione, azienda con ampie prospettive di sviluppo, con capacità di autofinanziare gli investimenti con stabilità del posto di lavoro, crescita degli occupati, e stipendi alti da privilegiati. Un raro esempio di azienda di trasporto pubblico del Sud sana e bene amministrata, un autentico Giardino dell’Eden”.

“Contro questo asserito stato di benessere è stato proclamato uno sciopero che tra l’altro ha avuto una adesione massiccia di lavoratori, come si spiega tutto ciò? – si chiede la Gulglielmi – I conti non tornano, ma il giornalista conclude ipotizzando che l’avida e cieca corporazione degli autoferrotranvieri FAL non apprezza questo stato di benessere e potrebbe precipitare anche nell’Inferno se non ascolterà la voce paterna dell’Angelo Custode”

“Riteniamo che con queste sommarie ed affrettate e strumentali affermazioni, il noto giornalista di Telenorba abbia buttato discredito nel tentativo di delegittimare i dipendenti delle FAL agli occhi della pubblica opinione e dell’utenza stessa. Telenorba a garanzia di una informazione che si autoqualifica di “servizio pubblico” avrebbe dovuto almeno ascoltare anche la controparte sindacale, al fine di accertare in modo rigoroso i veri termini della vertenza in atto. Sull’asserito stato beato delle FAL, nutriamo seri dubbi e gradiremmo, per par conditio, un incontro con detta redazione giornalistica”.

“Ma è noto che i mass media puntualmente diano ampia risonanza alla voce dei poteri forti. Chi paga la pubblicità e finanzia i mass media, anche con il danaro pubblico, può permettersi pure il lusso di prendersi gioco di chi lavora con sottili operazioni di sponda tese a disinformare la pubblica opinione”.