Si può discutere all’infinito sulle ragioni di una vacanza al nord Italia, così come della necessità di andare a in Grecia, Spagna o Malta, ma la tutela degli altri è un dovere, qualunque sia stata la meta del viaggio. Ecco perché autodenunciarsi, sottoporsi al tampone o mettersi in quarantena al rientro da un Paese a rischio è indispensabile, oltre che un obbligo dopo l’intervento – per alcuni tardivo – del presidente della Regione Puglia.

In questo periodo frotte di pugliesi sono rientrati o rientrano dalle vacanze, omettendo di essere stati in luoghi in cui il coronavirus ha continuato a circolare. “Racconto la mia esperienza personale per convincere chi ha scelto di tenere nascosta la meta delle proprie vacanze in modo da evitare la la rogna della compilazione del modulo, dell’invio al medico curante e dell’attesa della chiamata per l’eventuale tampone”.

Il viaggio del nostro lettore ha toccato diverse regioni italiane (Lombardia, Veneto, Trentino) e l’Austria: “Ciò che abbiamo scoperto in questa vacanza – spiega – è il controsenso generale. I battelli a Venezia o i treni da Mestre erano stracolmi di gente. Nessun distanziamento così come per le strade di alcune importanti località di vacanza, per esempio sul lago di Garda o nelle serate in discoteca. Eppure nei negozi si entra al massimo due per volte indossando la mascherina”.

Il controsenso registrato in giro per l’Italia ha convinto il lettore di quanto fosse importante sottoporsi al test: “Siamo stati all’ospedale Di Venere – continua – siamo stati accettati in un container, ci hanno misurato temperatura e saturazione in un altro, lo stesso in cui siamo stati sottoposti ai tamponi, mentre il personale si vestiva e svestiva in un altro container e in una tenda. Ci è parsa un’organizzazione adeguata per ridurre al minimo il rischio di un eventuale contagio”.

Un’operazione abbastanza veloce, comunque rispettosa dei protocolli previsti. “Bisogna avere tutti un po’ di pazienza – aggiunge – prima di noi c’erano tre signore provenienti di Malta. In quegli stessi spazi si sottopongono al tampone anche i pazienti che hanno interventi programmati. Insomma un grande lavoro per gli operatori, l’unico dovere per quanti rientrano dalle vacanze”.