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Il posto di blocco è nella zona del campo sportivo, vengono fermati a campione gli automobilisti al motto: “Favorisca patente e Libretto”. Per la verità non ho mai capito quali siano i fattori che fanno propendere la paletta per questa o quell’auto. Tant’è. Gli uomini in divisa sono schierati, non c’è nessuna vettura ferma per il controllo. Io procedo incredulo dietro l’utilitaria che vedete in foto, o meglio, vedete male perché altrimenti l’avvocato dell’automobilista ti cita pure per aver violato la privacy del suo assisitito.

E non importa un fico secco a nessuno se il conducente in questione non indossi la cintura di sicurezza, come gli altri due adulti in auto con lui; non importa se abbia il telefono in una mano; non importa se a bordo ci siano due bambini, uno dietro e l’altro davanti col passeggero, nessuno dei due ovviamente nel seggiolino previsto dal buon senso oltre che dal codice della strada.

Il guaio vero, purtroppo, è che in quel frangente, della moltitudine di fatti rilevanti che si stanno consumando all’interno dell’auto, non importa nulla neppure all’uomo in divisa con la paletta in pugno. Ad occhio e croce ci sarebbero stati 500 euro di multa, il ritiro dell’auto e della patente. Il vero problema delle campagne sulla sicurezza stradale, a meno che nei giorni ad alta concentrazione di ipocrisia come quelli in cui si ricordano le vittime della strada, è che chi dovrebbe dare il buon esempio latita e quelli che dovrebbero essere fermati per sempre vengono fatti passare come se il bollettino di guerra sulle strade baresi fosse una clamorosa supercazzola.