U sa akiud, direbbe Silvio Sisto. Inutile polemica quella sul Capodanno in piazza affidato al partenopeo e parte pop star Gigi D’Alessio che, come ha scritto qualcuno stamattina “per fortuna non viene da solo”. Sì, D’Alessio si porterà dietro anche alcuni dei suoi amici. Pare si tratti di gente di peso come i the Kolors e Gianni Morandi, mica una pattuglia di neomelodici qualunque. I più terroristi erano infatti arrivati a pensare che i the friends di Giggi fossero di quel tipo. Stavano pazziando.

Scusami, ho provato a chiedere quali altri cantanti di grido duetteranno con l’ospite d’onore, ma nessuno me l’ha saputo ancora dire. Immaginiamo che per l’occasione ci si stia preparando a dovere. In molti sono pronti a giurare sul proprio cenone di San Silvestro che la città sarà invasa da almeno 100mila persone. D’Alessio è famoso, mica è come quello chic & snob di Capossela. Non ci saranno certamente problemi di ordine pubblico e saranno piazzati decine di bagni chimici.

A questo punto, nell’operazione sdogana cultura approvata da Maselli, per il ritorno d’immagine e per gli affari d’oro che quella notte faranno le attività commerciali baresi, chiediamo a Gigi di invitare sul suo palco altri due amici: il Bomber Silvio Sito, approfittando dell’uscita del suo attesissimo nuovo singolo il 23 dicembre e Tommy Parisi. Sì, lui, il figlio del boss, quello che a Pane e Pomodoro non ha potuto cantare. E ufficialmente non l’ha potuto fare non perché era il figlio del boss, ma per gli ingestibili problemi di ordine pubblico. Ci vuole pelo sullo stomaco.

Anche il quel caso erano attese più di 100mila persone. Non essendoci problemi di ordine pubblico per il Capodanno si può fare tutto, anche invitare il Bomber del Dom Perignon e il figlio del boss. Il conto alla rovescia è iniziato. Lo champagne è già al fresco. Chi prende il tappo al volo sarà il nuovo assessore alle culture. Come ha scritto Ludovico Saforetti nel suo ultimo lavoro Dove va la cultura (edizioni Sannicola): “Non esiste una sola cultura nel caleidoscopio di opportunità metafisiche di suoni e colori capaci di far ballare come zingari nel deserto“.