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La notizia ha del clamoroso: il peggior Sindaco d’Italia, Ignazio Marino, che chiede lumi al suo secondo in classifica (come peggior sindaco), Antonio Decaro per sapere come Bari si stia regolando per l’acquisto di autobus usati.

L’odore di marchetta si sente lontano un paio di miglia: il renziano Antonio Decaro, si sa, aspira alla presidenza dell’Anci, l’Associazione dei Comuni Italiani, e sgomita un po’ sulla scena nazionale per accreditarsi lì dove si puote ciò che si vuole. E gli dà una mano un altro renziano di fama, sia pur un poco acciaccata non solo dagli scandali di Mafia Capitale, ma dalla progressiva impresentabilità e litigiosità del partito che lo esprime così come esprime il presidente del Consiglio e tre quarti del Governo.

In effetti di questo scambio di amorosi sensi fra Marino e Decaro non c’è traccia sulle agenzie e chi ne parla riporta quanto dichiarato dal Sindaco di Bari. La “consulenza” appare dunque gestita e “gonfiata” per accaparrarsi meriti e valore che forse non esistono: ma davvero pensate che il Sindaco di Roma Capitale non abbia a disposizione gente in ufficio capace di gestire l’acquisto di qualche autobus di seconda o terza mano?

Se così fosse Marino avrebbe un altro motivo, e piuttosto urgente, per dimettersi e far dimettere la sua giunta appena rinfrescata. Resta tuttavia la faccia di bronzo di questo sindaco di Bari, sempre più lanciato sul profilo nazionale e sempre meno interessato delle sorti della città che pure lo ha votato con fiducia ed entusiasmo. Il suo fallimento più clamoroso è proprio nel settore che, da ingegnere trasportista, dovrebbe conoscere meglio: e del resto, non è stato per dieci lunghi e ininterrotti anni assessore alla mobilità, durante la sindacatura del suo mentore, l’attuale Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano?

La resurrezione dell’Amtab sarebbe dovuta essere la sua primissima impresa, forte di tanto studio e tale osservazione decennale. Invece stiamo alle pezze peggio che mai, con i soliti verbi al futuro perenne e alcune scoperte (dell’acqua calda) come quella dell’acquisto a prezzi convenienti del carburante, ovviamente presentati come rivoluzionarie e innovative buone prassi per risparmiare e amministrare meglio.

Siamo ormai convinti che Decaro abbia più a cuore la presidenza Anci che la sua performance come sindaco di una città chissà perché definita metropolitana (con un decentramento inesistente, fra l’altro). Performance per la quale forse non era tagliato sin dall’inizio. Chissà quanto si dovrà aspettare per vedere una vera rivoluzione nel trasporto pubblico di questa infelice città.