Lui si dice stupito, ma con molta probabilità non lo è affatto. Finge di “cadere dal pero” come accadde a un altro miracolato della politica cittadina, l’aspirante vicesindaco Alfonsino Pisicchio che, senza voti, grazie al gioco perverso degli accordi sottobanco e sottogoverno, da vicesindaco mancato è diventato il primo degli eletti di centro sinistra al consiglio metropolitano di Bari e “dunque” prenderà la vice presidenza dello stesso. Ovviamente con suo grande stupore

Lui è un altro trombato: ex pessimo assessore alle attività economiche nell’ultimo periodo di Michele Emiliano, non si sa bene per quale scambio di favori, non potendo occupare un assessorato, è stato designato dal Pulcino Pio Antonio Decaro, niente po’ po’ di meno che alla vicepresidenza della Fiera del Levante.

Ugo Patroni Griffi, eroico presidente del carrozzone più disastrato d’Italia, si vede recapitare questo magnifico regalo dal Sindaco indeciso a tutto, che aveva giurato che “tutto sarebbe cambiato” e che le nomine non avrebbero più tenuto conto di accordi e sottoaccordi. Certo, come no. Lo abbiamo visto con le indecisioni su “parentopoli”, l’inutile ricapitalizzazione dell’AMTAB, la mancanza di nerbo e senso civico nella soluzione del dramma dei profughi di Santa Chiara, costretti a convivere con il razzismo di un quartiere (libertà) che non ha nerbo per affrontare i malavitosi, ma se la prende con i poveracci.

Tanto è vero che Antonio Vasile, figlio di papà come tanti altri, non un solo merito che sia suo, una sola capacità che sia suo, un solo progetto memorabile che sia suo, niente, insomma, se non le bestemmie e gli improperi dei commercianti baresi per i quali ha prodotto solo molte parole e niente fatti, Antonio Vasile va ad occupare un posto che di sicuro sarebbe dovuto toccare a qualcun altro, professionalmente degno di dare una vera mano a quel galantuomo di Patroni Griffi che, ricordiamolo, sta facendo il Presidente della Fiera gratis, pur di non pesare sulle tasche pubbliche in caso non riesca nel suo intento.

E basta leggere le sue parole (La Fiera del Levante fu costruita e lanciata affinché fosse la vetrina delle aziende locali che producono sul nostro territorio. Aspetto una chiamata dal Sindaco, non lo nego, siamo due tecnici ma, ancor prima, grandi amici. Questo impegno può essere divertente e con la politica del rigore assieme ad un po’ di fantasia possiamo farcela».) per capire che il poveretto non ha la più pallida idea di quello che l’aspetta e soprattutto non sa che cosa dire di concreto e fattivo.

Per quel che vale, la nostra solidarietà a Ugo Patroni Griffi, ai dipendenti della Fiera e alla città tutta per questo ennesimo “regalo” farlocco da parte di un Sindaco che ci ha già abbondantemente e disperatamente deluso,