Aula di giustizia

Sono state emesse 23 condanne di primo grado dal Giudice Diella, nel processo tenutosi a Bari a seguito dell’indagine svoltasi ad Andria tra il 2012 e il 2014, che vedeva coinvolti numerosi esponenti locali che si erano divisi la principale piazza di Andria e la utilizzavano per spacciare.

Il giudice ha disposto anche la confisca dei beni in sequestro, due terreni adibiti a campi di calcetto in contrada Sant’Agostino ad Andria e la società che gestiva i campi, tre lussuosi appartamenti comprensivi di arredi, quadri, arazzi, vasi e suppellettili di pregio, denaro, monili d’oro e d’argento, gioielli, orologi e conti correnti.

Le condanne comminate ai 23 imputati, che hanno scelto il rito abbreviato, variano da un minimo di 1 anno e sei mesi a un massimo di 17 anni: a loro carico anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e il pagamento delle spese processuali.

Le pene più alte sono state inflitte a Roberto Fabio e Roberto Sabino, che dovranno scontare rispettivamente 17 anni e 11 anni di reclusione, seguiti poi da 3 anni di libertà vigilata. Le altre condanne riguardano: Di Palma Nicola, anni 9 e mesi 8 di reclusione; Del Mastro Antonio, anni 5 e mesi 6 di reclusione; Lorusso Saverio anni 9 e mesi 8 di reclusione; Pastore Antonio, anni 9 e mesi 8 di reclusione; Lovergine Michele, anni 9 e mesi 4 di reclusione; Acquaviva Francesco, anni 9 e mesi 6 di reclusione; Pistillo Luigi, anni 9 e mesi 6 di reclusione; Leonetti Michele, anni 9 e mesi 10 di reclusione; Zagaria Vito, anni 9 e mesi 4 di reclusione; Coratella Umberto, anni 5 e mesi 6 di reclusione; Centrone Giuseppe, anni 4 e mesi 8 di reclusione; Acri Francesco, anni 4 e mesi 8 di reclusione, Zagaria Fabio Daniele, anni 4 mesi 8 di reclusione; D’azzeo Tommaso, anni 1 e mesi 6 di reclusione; Scarcelli Paolo, anni 2 e mesi 4 di reclusione; Ferri Daniele, anni 1 di reclusione; Pastore Riccardo, anni 1 e mesi 6 di reclusione; Leonetti Vincenzo, anni 1 e mesi 6 di reclusione; Pistillo Francesco, anni 4 e mesi 2 di reclusione; Lovergine Antonio, anni 4 e mesi 10 di reclusione; Cafieri Giuseppe, anni 2 e mesi 4 di reclusione.

Particolarmente gravi le imputazioni: l’associazione a delinquere costituita era finalizzata alla sistematica e perdurante commissione di un numero indeterminato di delitti di illecito acquisto, detenzione, trasporto, cessione, messa in vendita e vendita di sostanze stupefacenti, a cui si aggiunge il controllo, anche con l’uso di armi e di violenza, di zone territoriali di Andria dove esercitare il mercato della droga in maniera esclusiva.

L’inchiesta, che nel febbraio 2015 portò all’arresto di 14 persone e un anno dopo al sequestro dei beni riconducibili alla famiglia Roberto, ha accertato la vendita di circa 200 dosi di droga al giorno e che nell’attività di spaccio erano stati assoldati anche minorenni. Agli atti del procedimento c’è un episodio risalente alla notte di Capodanno 2013, quando i fratelli Roberto avrebbero festeggiato esplodendo in aria colpi di Kalashnikov