Una pièce teatrale che trae spunto da una delle pagine più amare e cruente nella memoria
della città: l’eccidio delle sorelle Porro. Eccolo il filo conduttore di “Palazzo di Occidente”, in scena sabato sera (ore 21.30) a Palazzo Ducale, per iniziativa di Michele Santeramo e Antonio Memeo. Uno spettacolo che affronta il tema sensibile della violenza a cui sembriamo tutti spesso “condannati”.

Alle 22.00 nel C.P.I.A. / Istituto Salvemini, al quartiere San Valentino, Marco Chenevier / Cie 3 Plumes propongono un’innovativa performance dal titolo “Saremo Bellissimi e Giovanissimi Sempre”, ispirata alla mistica di Eckhart. In una atmosfera sognante in cui il malessere e le riflessioni finiscono con l’essere condivisi con il publico in maniera ironica e leggera. All’insegna della sperimentazione più spinta – nella Sala 2 del Museo Diocesano – l’artista belga Ugo Dehaes replicherà una lezione/spettacolo dal titolo “Simple Machines”.

Tre le esibizioni in calendario (ore 17.00; ore 19.30; ore 22.00) per raccontare in maniera “suggestiva” la storia di un coreografo che cerca di farsi sostituire dalle macchine. Costruisce così un avveniristico esercito popolato da organismi meccanici, veri e propri robotini, che, attraverso l’allenamento guidato e costante, assurgono, alfine, al ruolo di artisti autonomi. Si replica anche domenica agli stessi orari.

All’Officina San Domenico, invece, (ore 18.00 e 21.00) un indiscusso maestro del Teatro di
Figura, lo spagnolo Javier Aranda, darà vita con le sue mani ad uno spettacolo d’incanto, intitolato Vida. Dalle sue dita prenderanno infatti letteralmente vita i suoi fantastici personaggi, a cominciare da Adamo ed Eva. Si replica domenica alla stessa ora.

Sempre sabato alle ore 21.00, nel Chiostro del Seminario Vescovile, il pittore, scultore e
performer francese Olivier De Sagazan accompagnerà il pubblico in un viaggio nella psiche di un artista, con la sua “Transfiguration”. Sarà così lo stesso De Sagazan a trasformarsi in una serie di creature demoniache, spiriti ed incubi ancestrali. Si replica domenica alla stessa ora. In trasferta a Trani, Palazzo Beltrani (sabato, ore 21.30), un progetto di formazione teatrale sul tema della cecità, curato da Berardi/Casolari, dal titolo “I Figli della Frettolosa”. Un laboratorio spettacolo ben strutturato, con particolare attenzione ai problemi della disabilità, nella fattispecie di carattere “visivo”.

Gran chiusura domenica 4 a Palazzo Ducale di Andria (ore 21.30) con James Joyce in
“FLUIDOFIUME”. Nel centenario della pubblicazione del celebre Ulisse di Joyce, ecco il progetto di Enrico Frattaroli che propone un’opera teatrale, poetica e musicale di altissimo livello e di forte impatto emotivo sul pubblico.

Nel Museo Diocesano (Sala 1, ore 21.30) l’Associazione Culturale Oltrenotte propone
Zoologia Universale con Lucrezia Maimone e Riccardo Serra, un lavoro di ricerca coreografica per la creazione di diversi esseri immaginari. Un progetto fortemente innovativo la cui colonna portante è, dunque, inevitabilmente, la forza immaginativa.

Infine, nel pomeriggio di domenica 4, nella Parrocchia di San Riccardo al Quartiere San
Valentino, spettacolazione finale de Gli Omini, al termine delle inchieste volanti e delle interviste insolite realizzate per una settimana tra i residenti dei quartieri Monticelli e San Valentino.