Lo scorso 29 aprile a Taranto, alcuni studenti hanno immortalato un gruppo di capodogli impegnati a nuotare nelle acque del mare locale. L’episodio è stato riportato da La Repubblica di Bari.

Anche se in lontananza, la presenza di questi mammiferi marini ha provocato non poco entusiasmo e meraviglia: secondo la Jonian Dolphin Conservation, associazione che da anni si occupa della tutela dei cetacei nei nostri mari, questo sarebbe il primo avvistamento dell’anno.

Ma lo spettacolare evento chiama tutti gli abitanti della provincia a preservare le acque del mare di Taranto, e a prendersi cura di questi animali tanto magnifici quanto fragili.

Infatti, nel 2019 il WWF riportava il capodoglio come specie in pericolo nelle nostre acque, a causa dei numerosi casi di ingestione di plastica, che assieme alle collisioni con le imbarcazioni, rappresentano le cause di morte più frequenti per questi giganti.

Inoltre, come riporta La Repubblica, è allarmante l’uniformità genetica della popolazione di capodogli che vivono nel Mediterraneo, che li renderebbe più vulnerabili ai cambiamenti ambientali rispetto ai conspecifici dell’Oceano Atlantico. Infatti, lo scarso flusso genetico tra la popolazione atlantica e quella mediterranea sta portando ad una vera e propria “erosione genetica” di quest’ultima, esponendola molto di più a cambiamenti climatici, inquinamento dei mari e alle manifestazioni di tare genetiche.

Non ci resta quindi che sperare che il Mare di Taranto possa essere all’altezza di questi favolosi animali e un habitat in cui possano continuare a riprodursi e prosperare.