Cammini con la telecamera a tracolla sul lungomare e t’imbatti in due persone che stanno facendo tanto per Torre a Mare e in generale per Bari. Uno è un prete, don Fabio Carbonara, colletto della polo alzato, berretto e occhiali da sole; l’altro è un cantautore diventato amico della nostra città, Marco Ligabue.

In questi mesi Ligabue ha lasciato il segno, rinunciando ai compensi dei suoi spettacoli per fare beneficenza, insieme a quel “matto” di don Fabio. Una bella amicizia, cementata dall’impegno sociale. La dimostrazione che una canzone forse arriva maggiormente dentro  chi l’ascolta anche con un cuore, un sole e un amore di meno.

Ieri, l’incontro con don Luigi Ciotti di Libera, oggi il concerto a Grumo Appula. Marco Ligabue e Bari, un legame sempre più forte anche grazie alle cime di rape, alla burrata, alla stracciatella, alla focaccia. Adesso il passo più importante, quello che ti permette di sentirti un po’ barese: il dialetto. Il professore? Renato Ciardo. Il risultato è garantito. Chissà che i due non possano iniziare a fare qualcosa insieme.