l termine dell’interrogatorio di garanzia tenutosi oggi in tribunale a Bari, l’ex assessore regionale pugliese e ex direttore dell’Agenzia regionale per l’innovazione tecnologica (Arti), Alfonso Pisicchio, ha respinto categoricamente le accuse che lo riguardano. Pisicchio è stato arrestato mercoledì scorso e posto ai domiciliari con le accuse di corruzione e turbativa d’asta.

Il suo avvocato, Salvatore Daluiso, ha affermato che Pisicchio ha risposto alle domande del giudice e del pubblico ministero, sottolineando “la sua assoluta estraneità rispetto ai fatti che ineriscono la gara” d’appalto contestata.

Pisicchio e suo fratello Enzo sono stati arrestati con l’accusa di aver manipolato cospicui finanziamenti regionali ad alcune imprese in cambio di varie utilità, inclusa la creazione di posti di lavoro per familiari e militanti politici, tramite polizze fideiussorie false fornite da un presunto intermediario.

Secondo l’accusa della Procura, Pisicchio avrebbe alterato una gara del valore di 5 milioni di euro bandita dal Comune di Bari per la riscossione dei tributi, assegnata a una società di imprenditori, ricevendo in cambio favori e una serie di assunzioni. Anche il fratello Enzo, presidente del movimento politico ‘Iniziativa democratica’, è stato arrestato mercoledì.

L’avvocato di Pisicchio ha chiarito che il suo assistito, dopo aver avuto informazioni sull’esito della gara, si è limitato a indicare alcuni soggetti che cercavano lavoro per un possibile colloquio informativo presso l’azienda vincitrice della gara. Tuttavia, ha ribadito l’avvocato, Pisicchio è estraneo a qualsiasi attività illecita o non illecita riguardante lo svolgimento della gara. Le persone indicate da Pisicchio, ha precisato il legale, erano semplicemente conoscenti dell’ex assessore.

Nei prossimi giorni, sarà presentata una richiesta di revoca dei domiciliari per Pisicchio.