Nella notte, i carabinieri della compagnia di Triggiano (Ba) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due individui coinvolti nell’incendio doloso avvenuto a Cellamare (Ba) nel gennaio 2020. L’incendio ha interessato la macchina della moglie dell’assessore Digioia, vicino agli spogliatoi di un campo di calcetto comunale in via Olimpia.

Le indagini hanno rivelato il coinvolgimento dei due soggetti non solo nell’atto incendiario ma anche in un tentativo di estorsione ai danni dell’assessore e del sindaco. L’incendio, inizialmente considerato un episodio isolato, è emerso essere solo uno dei numerosi tentativi di influenzare la decisione di affidare la gestione dei campi a una società legata agli indagati. Almeno altri tre episodi intimidatori sono stati identificati nel corso delle indagini.

In settembre 2019, l’assessore è stato oggetto di aggressione verbale e fisica da parte di un 40enne di Cellamare, coinvolto nell’operazione. Quest’ultimo gli avrebbe intimato di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. In un’altra occasione, un 35enne di Cellamare, ritenuto il mandante di tutti gli episodi, avrebbe avvicinato il sindaco, dichiarando di considerare i campi di calcio “roba sua” e che nessun altro dovesse gestirli.

L’ultimo episodio, il cui culmine è stato l’incendio dell’auto, ha portato all’arresto dei due soggetti. Sono stati condotti in carcere a Trani e dovranno rispondere di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso in danno di un pubblico ufficiale, oltre a incendio in concorso e porto abusivo di esplosivi in luogo pubblico.