Dopo 7 anni dal disastro ferroviario del 12 luglio 2016 consumatosi lungo la tratta Andria-Corato delle Ferrovie del Nord Barese, in cui persero la vita 23 persone e ne rimasero ferite 51, domani, 15 giugno, verrà emessa la sentenza del Tribunale di Trani. Secondo l’accusa o scontro frontale tra i due treni è stato determinato da un errore umano e da mancati investimenti per la sicurezza. Il pm ha chiesto 15 condanne a pene comprese tra i 12 e i 6 anni di carcere e un’assoluzione. Per Ferrotramviaria, l’azienda che gestiva quelle linee, è stata chiesta la sanzione amministrativa di 1,1 milioni, la revoca delle autorizzazioni, licenze e concessioni per l’esercizio dell’attività per un anno, oltre alla confisca di 664mila euro. Secondo l’accusa, tale somma è ciò che la società avrebbe dovuto investire per mettere in sicurezza la tratta con la realizzazione e l’uso del blocco conta assi sulla Corato-Barletta. Si tratta di accuse del tutto respinte dalle difese. Gli imputati sono chiamati a rispondere a vario titolo dei reati di disastro ferroviario, omicidio e lesioni colpose plurime, rimozione e omissione colposa di cautele contro gli infortuni e falso.

La vicenda

Poco prima dello schianto, il treno ET1016 proveniente da Corato, e l’ET1021 proveniente da Andria, viaggiavano su un binario unico alternato regolato con il sistema del blocco telefonico, definito dal pm Marcello Catalano “non sicuro ed obsoleto”. Si tratta di un sistema in base al quale i capistazione si scambiano informazioni e segnali per autorizzare la partenza dei treni verso la stazione successiva. Ed è così che quel giorno dalla stazione andriese alle 10:45 fu dato il via libera per la partenza dalla stazione coratina dell’ET1016. Senza aspettare l’arrivo di questo convoglio nella stazione di Andria, fu poi fatto partire alle ore 11:00 l’ET1021 verso Corato. I due convogli si schiantarono ad altissima velocità e l’impatto fu inevitabile. La circolazione da quel momento fu bloccata, per poi riaprire la tratta solo il 3 aprile scorso, con due binari dotati di moderni sistemi di sicurezza automatizzati.