L’indagine denominata “Retta via” dal Nucleo Operativo Ecologico (NOE) dei Carabinieri di Bari, ha portato, nella mattinata di oggi, 31 maggio, a seguito di un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura, all’arresto di 2 imprenditori del settore edilizio. Le accuse sono di inquinamento ambientale, frode nelle pubbliche forniture e discarica abusiva.

Oltre 7mila tonnellate di amianto e altri materiali altamente inquinanti, sarebbero stati utilizzati per la realizzazione del “rilevato stradale” di uno dei lotti della Poligonale esterna di Bari. A seguito delle indagini, è stata posta sotto sequestro un’area di circa 800 metri, su un totale di 3.5 Km.

La città Metropolitana di Bari, successivamente alle prime ispezioni degli investigatori e dall’Arpa Puglia, ha deciso di ordinare cautelativamente, la sospensione dei lavori e la messa in sicurezza del cantiere.

In base a quanto accertato dagli organi investigativi, i due imprenditori avrebbero risparmiato 4,5 milioni di euro per l’omesso smaltimento dei rifiuti a norma di legge che avrebbe poi reso i materiali riutilizzabili. Secondo quanto dichiarato dalla Procura, tutto questo “ha portato a un grave inquinamento ambientale, con un serio pericolo per la salute pubblica“.