Fonte: Facebook

Una nuova ipotesi è stata formulata sulle cause dell’omicidio di Paolo Stasi, 19enne freddato sull’uscita di casa sua lo scorso 9 novembre a Francavilla Fontana. Gli inquirenti stanno lavorando sulle ipotesi di questo sospetto per accertarsi che il debito appartenesse alla vittima o a un’altra persona che Paolo cercava di coprire. La vittima viene descritta come una persona estremamente riservata, lontano dai social, ma soprattutto da questo tipo di ambiente. Dunque, si pensa che abbia incrociato strade sbagliate che lo abbiano incastrato in questa cruda vicenda.

Sono trascorsi 37 giorni, ma il caso su questo omicidio resta irrisolto. Attualmente gli unici elementi a conoscenza delle Forze dell’Ordine riguardano il fatto che Paolo sia stato ucciso da due colpi di pistola, per mano di un sicario dall’identità ancora non nota. Inoltre, l’arma del delitto non è stata ancora trovata e i motivi dell’agguato ancora sconosciuti, o meglio, solo ipotizzati. Al momento i maggiori sospettati sono un 19enne e un 17enne, ma nessun provvedimento cautelare è mai scattato, a causa dei pochi elementi a disposizione. Tra i due, particolare attenzione, è stata spostata sul ragazzo maggiorenne, descritto dalla mamma della vittima come “feccia umana” sui social. Inoltre, dal giorno del delitto, quest’ultimo ha chiuso ogni tipo di rapporto con la famiglia Stasi, nonostante la frequentasse spesso prima della tragedia.

Tra tutte le ipotesi e le voci che girano in città, quella più diffusa è che Paolo non doveva morire: il mandante avrebbe dovuto soltanto “dargli una lezione”, anche se è un’ipotesi piuttosto contraddittoria se si pensa al fatto che comunque il suo killer aveva una pistola in mano. Inoltre non sono stati mai trovati segni evidenti di una colluttazione tra i due, quindi si suppone che la vittima sia stata sparata non appena è stata aperta la porta di casa. Resta dubbia la motivazione per la quale Stasi si sarebbe meritato una punizione simile. Spunta così, il sospetto di un debito di droga di poche migliaia di euro, ma il debito non riguarderebbe Stasi in modo diretto, bensì qualcun altro che quest’ultimo voleva proteggere. È ancora un punto interrogativo il motivo dell’omicidio e se effettivamente riguardi questa circostanza. D’altra parte gli inquirenti stanno lavorando senza sosta, con estremo riserbo.