Toccò il fondoschiena di una commessa all’interno di un supermercato ma per la giudice non si trattò di violenza sessuale. L’interpretazione, già stabilita dalla Corte di Cassazione con una sentenza del 2016, evidenziò delle eccezioni in materia di violenze fondate sulla durata del contatto, prolungato o fugace, e sul modo del contatto, se con il palmo o con il dorso. Sulla base di questi orientamenti giurisprudenziali, il procedimento a carico di un 51enne di Spongano è stato archiviato dalla giudice per le indagini preliminari Simona Panzera.

La vicenda

La vicenda risale al 22 giugno del 2022 quando l’uomo venne denunciato dai Carabinieri della stazione locale per un approccio ritenuto eccesivo. Tanto che il suo nome finì nel registro degli indagati così come disposto dal pm Luigi Mastroniani. La dipendente era impegnata a sistemare gli alimenti su uno scaffale e per farlo si è arrampicata sul bordo dello stesso. Al suo fianco c’era il cliente. Piegandosi, stava recuperando dei prodotti da uno scaffale vicino. Rialzandosi, ha scambiato qualche parola con la commessa per poi far scivolare la mano sui glutei della ragazza. La dipendente non ha perso tempo. Nell’immediatezza del fatto, ha raccontato l’episodio al direttore del supermercato. Nelle ore successive si è presentata presso la Caserma dei Carabinieri di Spongano per formalizzare la denuncia-querela.

Grazie alla visione delle telecamere di videosorveglianza i militari stabilirono con certezza che la durata della permanenza della mano sul corpo della vittima fu inferiore alla frazione di secondo. Così, subito dopo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, la difesa (avvocato Dario Paiano) chiese un interrogatorio col magistrato inquirente producendo, nel contempo, una dettagliata memoria difensiva. E sulla base delle argomentazioni, il pm chiese l’archiviazione del procedimento pur bollando l’atto come “immorale, volgare e irrispettoso“.