Torniamo ad occuparci della morte di Francesco Pio, il 18enne disabile deceduto un anno fa nel reparto di rianimazione dell’ospedale Perrino di Brindisi, a causa di alcune infezioni polmonari.

Il suo papà, Leopoldo Cammarano, ha più volte espresso ai giudici, anche a mezzo stampa, la preoccupazione sulle condizioni del figlio affidato alla mamma. Nessuno gli ha dato ascolto, fino all’epilogo drammatico.

“Resta il rammarico per non essere riuscito a salvarlo, anche se ho presentato diverse rinunce – esordisce Leopoldo -. Avevo denunciato più volte il suo stato di malnutrizione e avevo chiesto l’affidamento al giudice prima che fosse tardi. Le mie preoccupazioni erano fondate e le mie richieste dovevano essere ascoltate”.

La Procura ha chiesto l’archiviazione del caso a fine novembre. “Entro i termini fissati abbiamo presentato la regolare istanza di opposizione all’archiviazione, ad oggi non sono ancora arrivate risposte – continua -. Ho ottenuto un incontro con il procuratore di Brindisi, ho espresso i dubbi sulla morte di Francesco, ha detto che anche lui voleva vederci più chiaro”.

Il 1° luglio, primo anniversario della scomparsa di Francesco Pio, Leopoldo ha deciso di manifestare fuori dal Tribunale di Brindisi per una protesta pacifica. “Chiedo e voglio giustizia, non so ancora come è morto mio figlio e non c’è chiarezza nelle indagini, ci sono diverse lacune che vanno chiarite”, conclude l’uomo. Noi restiamo a disposizione di chiunque sia stato coinvolto in questa vicenda.