La Procura di Bari rinuncia alle richieste di arresto per gli amministratori di 2 Rssa, Villa Giovanna a Bari e Nuova Fenice a Noicattaro, del gruppo Segesta Mediterranea, accusati di epidemia colposa con riferimento ai focolai covid scoppiati durante la prima ondata. In totale si sono contati tra marzo e aprile 2020, 257 contagi e 47 decessi.

Nell’inchiesta dei carabinieri Nas sono state indagate 5 persone, tra i quali anche i due coordinatori sanitario e gestionale di Villa Giovanna, Michele Di Tommaso e Tiziana Caselli, e il coordinatore gestionale della Rssa Nuova Fenice, Nicoletta Ricco, accusati di “condotte omissive” sulle misure di sicurezza che avrebbe potuto prevenire il rischio di contagio.

La Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari per gli indagati, rigettati dal gip. Impugnato in appello, la Procura ha rinunciato ritendo cessate le esigenze cautelati per il troppo tempo trascorso.

Secondo l’accusa gli amministratori non avrebbero creato un’apposita zona covid, consentendo promiscuità tra positivi e negativi, non avrebbero allontanato il personale contagiato e fornito i necessari dispositivi di protezione.