Antonio Tannoia, imprenditore 55enne e proprietario della masseria di Andria dove venerdì scorso la Squadra mobile di Bari ha scoperto un vero e proprio arsenale, resterà in carcere.

C’è il reale sospetto che le armi fossero nella disponibilità dell’ex gip del Tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis, in carcere con l’accusa di corruzione in atti giudiziari in concorso.

Una tesi avvalorata dalle dichiarazioni spontanee rese dall’imprenditore agricolo dopo la perquisizione. Tannoia resta indagato per detenzione illegale di armi e ricettazione e, dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio, riservandosi di fornire la sua versione fatti ai magistrati salentini titolari del fascicolo, ha riferito agli agenti che le armi non erano sue.

Il locale in cui sono state ritrovate era nella disponibilità di De Benedictis e nell’ambiente giudiziario è nota a tutti la passione per le armi dell’ex gip.