Dopo Giuseppe De Benedictis, anche il penalista barese, Giancarlo Chiariello, arrestato sabato scorso assieme all’ex gip del Tribunale di Bari per corruzione, ha confessato durante l’interrogatorio che si è tenuto nel Tribunale di Lecce.

Chiariello, apparso più volte commosso, ha ammesso che è stato il magistrato a chiedergli di aiutarlo e che il rapporto di corruzione tra i due è nato negli ultimi 18 mesi.

Il penalista ha ricostruito tre degli episodi di corruzione tra i quattro totali contestati. I suoi legali si sono riservati di chiedere al gip gli arresti domiciliari.

Proseguono intanto le indagini. Dopo il milione di euro trovato a casa del figlio dell’avvocato e i 60mila euro in casa del giudice, sono stati trovati altri 4mila euro in contanti nell’abitazione del gip.

Le Forze dell’Ordine hanno inoltre perquisito i due studi legali dell’avvocato Giancarlo Chiariello, tratto anche lui in arresto perché ritenuto complice del giudice per il reato di corruzione in atti giudiziari. I militari hanno posto sotto sequestro atti e computer.