Nei giorni scorsi una ragazza di circa 30 anni si è rivolta agli specialisti del Centro di Salute Mentale, a Bari, la ragazza si è presentata in condizioni fisiche decisamente non buone, evidentemente provata da ripetute vessazioni e percosse.

Con chiari problemi legati alla droga, ha raccontato la sua condizione attuale, fatta di un alloggio precario all’interno della ex caserma Rossani, dove oltre al degrado dei luoghi che vi abbiamo anche fatto vedere in passato, si consumerebbero scenari niente affatto rassicuranti.

Stando a quanto riferito, la ragazza sarebbe stata costretta, o quanto meno convinta, a prestazioni sessuali in cambio delle necessarie dosi di stupefacenti, non di rado sarebbe stata picchiata, identica sorte che toccherebbe anche ad altre ragazze con gli stessi problemi sempre tra le mura della ex caserma.

Dai racconti della ragazza, e da quanto già riferito anche da altri ex inquilini della Rossani, si delinea un quadro che ben poco si avvicina a quell’idea di “casa comune” autogestita, con la situazione che sarebbe invece sfuggita di mano.

Allontanatasi dal Csm, la 30enne è stata cercata per giorni dal personale del Serd, il Servizio per le dipendenze, allertato opportunamente per ritrovarla e affidarla ai servizi sociali. Dopo un’andata infruttuosa alla Rossani, è stata ritrovata per strada, infreddolita e con addosso solamente dei vestiti piuttosto leggeri.

Fortunatamente ha accettato di farsi portare al pronto soccorso, dove ha ricevuto le cure dei medici, per poi essere trasferita in una comunità dove seguirà un delicato e complesso percorso di recupero.