Assolto perché il fatto non costituisce reato. Il Tribunale di Bari ha sentenziato l’innocenza dell’imprenditore barese Dante Mazzitelli, imputato con l’accusa di corruzione nel processo su un presunto giro di tangenti in cambio di appalti dell’Arca Puglia, l’Agenzia Regionale per la Casa e l’Abitare che gestisce gli alloggi popolari, costituitasi parte civile.

Due anni fa, a dicembre 2017, Mazzitelli fu destinatario della misura cautelare interdittiva nell’ambito dell’inchiesta che portò all’arresto di altre quattro persone, tra le quali l’ex direttore generale generale dell’Arca Puglia, Sabino Lupelli, che nei mesi scorsi ha patteggiato la pena, al pari degli altri imputati.

Difeso dall’avvocato Nicola Quaranta, Mazzitelli era accusato di aver corrotto Lupelli regalandogli un orologio, con l’obiettivo di velocizzare un pagamento relativo ad un appalto per la realizzazione di alloggi di Edilizia residenziale pubblica a Carbonara. Il video con la consegna dell’orologio, dal valore secondo la Guardia di Finanza di 20mila euro, fu diffuso come prova della presunta corruzione.

Mazzitelli, già dall’udienza preliminare, ha sempre negato che il regalo, del valore di 95 euro disse lui, servisse ad ottenere favori da Lupelli, perché il pagamento era “legittimamente dovuto e avvenuto con oltre 6 mesi di ritardo». L’accusa, rappresentata dal pm Savina Toscani, aveva chiesto la condanna a un anno di reclusione.