Nella mattinata odierna i poliziotti della Squadra Mobile di Bari hanno eseguito cinque provvedimenti cautelari, emessi dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica, a carico di altrettanti soggetti che tra il 2016 e il 2019 hanno posto in essere richieste estorsive nei confronti del titolare di un’impresa operante nel settore agroalimentare in Santeramo in Colle.

La misura cautelare è stata eseguita in carcere nei confronti di Cardinale Pietro, di anni 30, Losito Ilarione di anni 43 e Passarelli Marcello di anni 34, persone domiciliate in Santeramo in Colle e gravate da precedenti di polizia seppur non specifici, mentre per altri due complici, di anni 28 e di anni 54, incensurati e dimoranti nello stesso comune, il provvedimento del giudice ha previsto l’obbligo di dimora in Santeramo in Colle ed il divieto di avvicinamento alla vittima per non meno di 300 metri.

Le indagini degli investigatori della Squadra Mobile, sezione Reati contro il Patrimonio e la Pubblica Amministrazione, iniziate dopo la denuncia della vittima a gennaio del 2019 e coordinate dalla Procura della Repubblica – D.D.A., hanno permesso di accertare reiterati tentativi di estorsione nei confronti dell’imprenditore perpetrati a partire dagli inizi del 2016 e sino al gennaio 2019, individuando con precisione le responsabilità degli indagati.

Sul conforto della denuncia della vittima che ha ricostruito i vari passaggi estorsivi subiti nel tempo, dando un nome ed un volto ai criminali che a turno lo hanno avvicinato sino ad aggredirlo presso un bar, la sera dell’8 gennaio 2019, e grazie alle testimonianze di alcuni soggetti che hanno assistito ai fatti e hanno cercato di difenderlo da tali aggressioni, si sono acquisiti circostanziati e gravi elementi indiziari sulle condotte illecite di Losito Ilarione -già sospettato di aver provocato l’incendio del veicolo dell’imprenditore nel febbraio 2016- che ha, nell’estate di quello stesso anno, tentato di estorcere alla vittima 5000 euro, supportato nei suoi atti intimidatori da uno dei due indagati colpiti dall’obbligo di dimora, e di Cardinale Pietro che ha preteso, in più occasioni, con violenza e minaccia e con l’ausilio degli altri quattro complici -per altro tutti sospettati di appartenere agli ambienti della malavita locale- di essere assunto presso l’azienda alimentare che anno dopo anno si stava espandendo con aumento di fatturato.

Gli elementi raccolti dalla Squadra Mobile hanno consentito alla Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere l’odierno provvedimento cautelare, che ha previsto per tutti gli indagati il reato di tentata estorsione aggravata e continuata e per Losito Ilarione anche l’ipotesi di violenza privata.

I tre malviventi colpiti da custodia in carcere sono stati tradotti presso la casa circondariale di Bari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.