La Direzione distrettuale antimafia di Bari ha chiesto condanne a pene comprese tra 14 anni e 4 anni 6 mesi di reclusione per i 91 imputati nel processo «Pandora». Sotto processo, che si sta celebrando con rito abbreviato nell’aula bunker di Trani dinanzi al gup del Tribunale di Bari Rossana De Cristofaro, sono finiti i presunti affiliati ai due clan Diomede-Mercante e Capriati di Bari, accusati a vario titolo di associazione mafiosa pluriaggravata, tentati omicidi, armi, rapine, furti, lesioni personali, sequestro di persona e violazioni della sorveglianza speciale.

La condanna a 14 anni di reclusione, è stata chiesta dai pm Giuseppe Gatti, Lidia Giorgio e Renato Nitti nei confronti dei boss di Bari e Bitonto Nicola Diomede e Domenico Conte e del pregiudicato Gioacchino Baldassarre, ritenuti capi dei due gruppi criminali. Il 1° luglio inizieranno le arringhe difensive.

Le indagini dei Carabinieri del Ros hanno documentato oltre un decennio di affari illeciti e le ramificazioni dei due clan, in combutta tra loro, in tutta la Puglia, da Bitonto a San Severo, passando per Altamura, Gravina, Valenzano, Triggiano e il Nord Barese, accertando anche collegamenti con le altre organizzazioni criminali pugliesi, oltre a rapporti commerciali per il rifornimento della droga con ‘Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra.