Il comandante della Polizia Locale di Adelfia, Marco Zatelli, con una mano scrive per accusarci di aver rovinato l’immagine del corpo della Polizia Locale, con l’altra va a ritirare la pistola di ordinanza ai due marescialli, Vito Panarelli e Giuseppe Distinto, coinvolti nell’allucinante episodio di cronaca raccontato ieri.

Il primo avrebbe con un’auto di servizio speronato il suo parigrado Distinto a bordo di un’altra auto di servizio. Il comandante Zatelli però nel suo comunicato ufficiale scrive di non sapere neppure dell’accaduto e che con il nostro articolo avremmo leso l’immagine della Polizia Locale adelfiese. In tutta onestà, a rovinare l’immagine della Polizia Locale basta e avanza la Polizia Locale stessa.

Secondo alcune indiscrezioni il Prefetto di Bari avrebbe chiamato al telefono il Sindaco di Adelfia, Giuseppe Cosola, per chiedere spiegazioni sui contenuti del nostro articolo. Il primo cittadino avrebbe anche risposto a qualche domanda fatta dai Carabinieri andati da lui a Palazzo di Città.

In considerazione degli approfondimenti in atto per riuscire a ricostruire con esattezza quanto successo la mattina del Primo Maggio, il fatto deve essere particolarmente grave, ma ciò che inquieta oltre modo è un’altra circostanza. Nessuno del personale in servizio il Primo Maggio si è minimamente preoccupato del fatto che alle 13.30 un loro collega non fosse rientrato dal servizio. Nessuno inoltre ha sentito la necessità di avvisare il proprio Comandante costretto a inviare oggi alla nostra redazione quello sciagurato comunicato stampa.

In attesa della ricostruzione degli eventi, resta una certezza: il maresciallo Distinto, dopo essere stato speronato dall’auto di servizio condotta da un suo collega, ha avuto un malore ed è stato costretto a rivolgersi ai medici del Pronto Soccorso. Per di più quando è rientrato al Comando ha trovato la sua auto personale raschiata e per questo ha sporto denuncia ai Carabinieri.

Su una cosa il comandante Zatelli ha ragione, per il momento non ci sono comunicazioni ufficiali e l’intera comunità e ormai la Polizia Locale di tutta Italia aspettano le relazioni dei diretti interessati per comprendere le ragioni dell’incredibile “incidente”.